ARCHIVIO CAMOGLI ANTICA


022.    CANTIERE NAVALE    
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
"Scoglio Inferno"

Epoca:  1905

Fotografia: Archivio B. Ferraris 

NOTE:

Già nelle antiche mappe l'estremo lato occidentale del porticciolo di Camogli era chiamato, per quanto ne era orrida la vista dall'alto, Scoglio Inferno: una ripida ed aguzza scogliera che scendeva a strapiombo dallo stretto sentiero che univa la cittadina alla vicina Recco. 

A forza di gettarvi detriti e sassi tra le secche affioranti sul pelo dell'acqua, ai piedi della scogliera si andava formando una spianata asciutta. 

Lì con il tempo e con l'aiuto dell'uomo si venne a creare il cantiere navale, di cui vi era assoluta necessità. 

Ancora oggi il cantiere viene chiamato inferno: se un camoglino vi manda NELL'inferno, vuole che andiate in cantiere; se vi manda ALL'inferno è tutta un'altra cosa...

Dopo qualche anno il terreno scosceso a monte della strada per Recco è stato spianato per fare una piazza (1912) che verrà chiamata, sull'onda degli avvenimenti di quell'anno, Piazza Tripoli (ora Piazza Don Minzoni).

L'immobile in alto al centro della fotografia è il Civico Ospedale della Città di Camogli.

Inaugurato una trentina di anni prima fu interamente costruito e mantenuto con la generosità degli Armatori ed i lasciti dei cittadini camogliesi.

Ne erano infermiere e custodi le Suore del soprastante Convento di San Prospero che con infaticabile abnegazione curavano i malati.

Ora, con il passaggio della proprietà allo Stato, non c'è più nulla.

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