ARCHIVIO CAMOGLI ANTICA



1213.                RUTA                

LA CHIESA PARROCCHIALE
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Epoca: anno 1910 c

Origine: Archivio                                          Fotografo: sconosciuto

NOTE:

La nuova Chiesa Parrocchiale di Ruta venne edificata in posizione più comoda da raggiungere rispetto allo sviluppo del paese e più grande della precedente "Chiesa Vecchia" onde venire incontro alle necessità dovute dall'incremento demografico dei suoi abitanti.

Il terreno necessario per la sua costruzione venne donato dal cittadino rutese Giulio Peragallo che finanziò anche l'intera opera. I lavori iniziarono attorno al 1600-1603. 

Al termine dei lavori la Chiesa venne consegnata all'Arcivescovo di Genova con atto notorio del 1° giugno 1614.

Nello stesso anno la
nuova Chiesa di Ruta, dedicata a San Michele Arcangelo, venne elevata a Parrocchia.

La vecchia Chiesa Millenaria venne dedicata al del Sacro Cuore, culto proveniente dalla Germania ed allora piuttosto nuovo in queste terre.

A perenne ricordo del munifico donatore, dopo la sua morte il popolo rutese nel 1627 volle apporre sul frontale della Parrocchia la seguente lapide marmorea:

                                       Lapide sul frontale della Chiesa:
  

Trascrizione:

D(eo) O(ptimo) M(aximo)
Iulio Peragallo Io(hannis) Antonii F(ilio) præclaro civi Genuen(sis)
Reipub(licae) amant(issimo) viro Integerrimo qui hanc ecclesiam
ex  alia  veteri  Parochiali  Divo  Michaeli  Archang(elo)  dicata
temporumq(ue) iniuria prope delapsa in novam com(m)odiori loco
a  fundamentis  ære  proprio,   cum  ædibus  canonicalibus,
extruendam, ornandam, perficienda(m)que curavit et humanæ
laudis  contemptor  etiam  nullis  positis  insignibus
eam ill(ustrissimo) et rev(erendissimo) Archiepiscopo Genuen(si) ultro donavit
ut  ex  instrumento  anno  MDCXIIII  prima  (die)  iunii  recepto
a  Iacobo  Cuneo  Cancellario  Archiepiscopali.
Populus  huius  plebatus
Tanti beneficii non immemor
ad perpetua(m) rei mem(oriam) post eius obitu(m) posuit.
A(nno) s(alutis) MDCXXVII

Traduzione:

A Dio Ottimo Massimo.
(Questa  lapide  è  dedicata)  A  Giulio  Peragallo,  figlio  di  Giovanni  Antonio, illustrissimo  cittadino,  pieno  di  amore  per  la  Repubblica  di  Genova, uomo integerrimo, il quale fece costruire, ornare e portare a compimento dalle fondamenta con  denaro  proprio  questa  chiesa  con  gli  edifici  canonici  (trasferendo la  sede parrocchiale) dall'altra antica parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo e per l'ingiuria  del  tempo quasi crollata,  in una nuova  (chiesa posta)  in  un  luogo più comodo, e disprezzando la lode degli uomini, senza nemmeno avervi posto alcuna insegna, spontaneamente la donò all'illustrissimo e reverendissimo arcivescovo di Genova, come (risulta) dall'atto notarile ricevuto nell'anno 1614 il primo giorno di giugno da  Jacopo Cuneo cancelliere arcivescovile.  Il popolo di questa pieve, non dimentico di così grande beneficio, a perpetuo ricordo pose (questa lapide) dopo la sua morte. Anno della salvezza 1627.

                                                                                                               Trad. del Prof. Luigi Santi Amantini

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