La nuova
Chiesa Parrocchiale di Ruta venne edificata
in posizione più comoda da
raggiungere rispetto allo sviluppo del paese e più grande della
precedente "Chiesa Vecchia" onde venire incontro alle necessità dovute
dall'incremento demografico dei suoi abitanti.
Il
terreno necessario per la sua costruzione venne donato
dal cittadino rutese Giulio Peragallo che finanziò anche l'intera opera.
I lavori iniziarono attorno al 1600-1603.
Al termine dei lavori la Chiesa venne consegnata all'Arcivescovo di
Genova con atto notorio del 1° giugno 1614.
Nello stesso anno la nuova Chiesa di
Ruta, dedicata a San Michele Arcangelo, venne elevata a Parrocchia.
La vecchia Chiesa Millenaria venne dedicata al
del Sacro Cuore, culto proveniente dalla Germania ed allora piuttosto
nuovo in queste terre.
A perenne ricordo del munifico donatore, dopo
la sua morte il popolo rutese nel 1627 volle apporre sul frontale della
Parrocchia la seguente lapide marmorea:
Lapide sul frontale della Chiesa:
Trascrizione:
D(eo) O(ptimo) M(aximo)
Iulio Peragallo Io(hannis) Antonii F(ilio) præclaro
civi Genuen(sis)
Reipub(licae) amant(issimo) viro Integerrimo qui hanc ecclesiam
ex alia veteri Parochiali Divo Michaeli
Archang(elo) dicata
temporumq(ue) iniuria prope delapsa in novam com(m)odiori loco
a fundamentis ære
proprio, cum ædibus
canonicalibus,
extruendam, ornandam, perficienda(m)que curavit et humanæ
laudis contemptor etiam nullis positis
insignibus
eam ill(ustrissimo) et rev(erendissimo) Archiepiscopo Genuen(si) ultro
donavit
ut ex instrumento anno MDCXIIII prima
(die) iunii recepto
a Iacobo Cuneo Cancellario Archiepiscopali.
Populus huius plebatus
Tanti beneficii non immemor
ad perpetua(m) rei mem(oriam) post eius obitu(m) posuit.
A(nno) s(alutis) MDCXXVII
Traduzione:
A Dio Ottimo Massimo.
(Questa lapide è dedicata) A Giulio
Peragallo, figlio di Giovanni Antonio,
illustrissimo cittadino, pieno di amore
per la Repubblica di Genova, uomo integerrimo,
il quale fece costruire, ornare e portare a compimento dalle fondamenta
con denaro proprio questa chiesa con
gli edifici canonici (trasferendo la sede
parrocchiale) dall'altra antica parrocchiale dedicata a San Michele
Arcangelo e per l'ingiuria del tempo quasi crollata,
in una nuova (chiesa posta) in un luogo più
comodo, e disprezzando la lode degli uomini, senza nemmeno avervi posto
alcuna insegna, spontaneamente la donò all'illustrissimo e
reverendissimo arcivescovo di Genova, come (risulta) dall'atto notarile
ricevuto nell'anno 1614 il primo giorno di giugno da Jacopo Cuneo
cancelliere arcivescovile. Il popolo di questa pieve, non
dimentico di così grande beneficio, a perpetuo ricordo pose (questa
lapide) dopo la sua morte. Anno della salvezza 1627.
Trad. del Prof. Luigi Santi Amantini |