ARCHIVIO CAMOGLI ANTICA


235.        RECCO  in GUERRA     
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Epoca:  1944

Fotografo: F. Ferraris (attr.)

Da "L'Eco di Ruta" N° 9, Natale 1999 

NOTE:

A causa del viadotto della strategicamente importante linea Genova - Roma che attraversava l'abitato di Recco bene in vista sopra le case, questa città, posta a soli tre chilometri a ponente di Camogli, dal 10 novembre 1943 al 28 giugno 1944 fu bombardata ventotto volte dagli alleati nel tentativo di distruggere il ponte ferroviario, infine riuscito al costo della distruzione totale del centro della città.

Nella foto se ne vede un troncone sulla sinistra e ciò che ne resta di un arco sulla destra.

I bombardamenti cominciarono la sera del 10 novembre 1943 alle ore 22.07: una squadriglia di sei aerei della Royal Air Force britannica, sotto un cielo sereno di luna piena, bombardò Recco mirando al ponte, danneggiandolo.

Il 26 novembre 1943 in pieno giorno si ebbe un altro bombardamento più pesante:
diverse squadriglie di bombardieri statunitensi provenienti dal mare si avventarono su Recco indisturbate sganciando a bassa quota a tappeto sul centro tutto il loro carico di bombe in un'unica passata, iniziando a risalire la valle con rombo assordante per poi sparire indisturbati all'orizzonte. Tutto era distrutto meno che il ponte, colpito ma riparabile.

Alle 13,40 del 27 dicembre 1943  una squadriglia di 24 bombardieri “Wellington” della North West African Air Force provenienti da est ad una quota di circa 2000 metri, si abbassò su Recco scaricando a tappeto 42 tonnellate di bombe.

Nonostante i danni ricevuti, la linea ferroviaria venne ancora ripristinata: il primo treno ripassò sul ponte la sera dell'8 gennaio 1944 dopo soli dodici giorni dal bombardamento, proprio mentre le sirene suonavano un secondo allarme aereo.

I ripetuti raid aerei che seguirono colpirono una terra ormai devastata e sconvolta, sulla quale si ostinava a resistere, colpito, danneggiato, rattoppato ogni volta, il viadotto ferroviario obiettivo di tanta ostinazione, sino a quando anch'esso fu ridotto a una fila di moncherini di pietra e mattoni che si ergevano su una landa di macerie.

Salvo pochissime eccezioni tutte le case del centro di Recco andarono distrutte: le chiese, il Comune, l'Ospedale, le strade, ecc. Si salvò solo il 4% delle abitazioni. I morti furono "soltanto" centoventisette ed i feriti circa trecento, in quanto la maggior parte delle persone era già sfollata altrove.

Alla città di Camogli fu risparmiata una sorte analoga solo in quanto la linea ferroviaria vi passa quasi per intero in galleria, protetta da uno spessore di decine di metri di dura roccia.

Immagini riferite ai bombardamenti di Recco alle schede: 235, 236, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 649, 650, 926, 927, 928, 929, 930, 931, 932, 933, 934, 935, 936, 937, 938, 1082, 1083, 1084, 1085, 1086, 1087, 1088, 1089, 1090, 1091, 1092, 1093, 1094, 1095, 1096, 1097, 1098, 1099, 1100, 1101, 1102, 1103, 1104, 1105, 1106, 1107, 1108, 1109, 1110, 1111, 1112, 1113, 1114, 1115, 1116, 1117, 1118, 1119, 1120, 1121, 1122, 1123, 1124, 1125.

(Note tratte da La Seconda Guerra Mondiale negli appunti di Luigi Costa, a cura di Emanuele Chiesa, L'Eco di Ruta N° 9, Natale 1999).

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