ARCHIVIO CAMOGLI IERI

2734.      CALAFATI          
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Epoca:  anno 1928 c

Origine: cartolina                   -                  Fotografo: sconosciuto

NOTE:

Ogni due o tre anni le imbarcazioni necessitavano di una buona manutenzione allo scafo.

Il cantiere era piccolo e con una lunga lista di barche in attesa: pertanto chi poteva, ingavonando lo scafo prima su di una fiancata, poi sull'altra, poteva fare i lavori con la barca in acqua.

Alleggerendola al massimo e svuotando le stive, l'imbarcazione veniva abbattuta sino a portare la chiglia all'asciutto.

Lavorando sulla fiancata scoperta, dapprima veniva raschiato tutto ciņ che vi si era attaccato che rallentava di molto le prestazioni della barca: muschio, alghe, conchiglie e teredini che scavavano gallerie nel legno.

Con il legno del fasciame portato al vivo, venivano cambiate le liste che risultavano fallate, marcite o forate dalle teredini. Fatto ciņ si passava a sostituire la vecchia stoppa pressata tra i comenti con altra nuova.

Dopo di che venivano passate un paio di mani di bitume caldo su tutta l'opera viva.

Raffreddato il bitume, si passava alla fiancata opposta per le stesse operazioni.

A lavoro finito la barca era stagna, robusta e per un paio d'anni veloce e manovriera, pronta a procurar pane alla famiglia come da nuova.

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