ARCHIVIO CAMOGLI ANTICA


738.   SCAMPATO NAUFRAGIO  
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziabozzo.it
Avamporto di Camogli

Epoca:  1° agosto 1951

Origine: Archivio "U Dragun" Camogli        Fotografo: Alvaro Ciotti

NOTE:

Il primo agosto 1951 si abbatté sulla costa un'improvvisa forte mareggiata, fenomeno non infrequente chiamato "burrasca lampo", che sorprese tre nuotatori al largo davanti alla spiaggia di Camogli.

Mentre il primo, più vicino alla riva, riuscì a stento a raggiungere la spiaggia scaraventatovi da un'onda gli altri due, ormai quasi privi di forza, erano trascinati sempre più al largo dalla corrente.

Dal porto di Camogli si organizzò una spedizione di soccorso: approntato un equipaggio di salvamento ed imbarcato prontamente sul gozzo a motore dei battellieri della Golfo Paradiso, uscì dal porto per tentare il loro recupero.

Superando enormi ondate che si abbattevano sull'imboccatura del porto, il gozzo riuscì a trarre a bordo i due temerari.

Tutti sapevano che il rientro in porto, con le ondate che spingono di poppa, è la parte peggiore dell'impresa: qualsiasi natante, sballottato e trascinato sulla cresta di un'onda, è indifeso come un tappo di sughero impossibilitato a manovrare.

Infatti al rientro in porto il gozzo fu preso sulla gobba di un'onda e sollevato come un fuscello spingendolo inesorabilmente sugli scogli del cantiere navale.

Ricordo perfettamente la scena perché casualmente ero sul molo vicino al fotografo.

Dopo un tempo che a me parve un'eternità, mentre la barca stava lentamente rovesciandosi su un fianco, con la poppa ormai vicina al pelo dell'acqua e gli uomini in procinto di perdere l'equilibrio (in quel momento sentii una serie di  scatti della macchina fotografica) una successiva ondata riprese la barca e la riportò nelle stesse acque libere da cui fu presa.

Fortuna volle che lo scoglio preso era liscio: dopo averlo raschiato con la chiglia, l'ondata seguente disincagliò il gozzo depositandolo nelle acque più calme dell'avamporto e la barca, che faceva gran acqua, venne tirata in secco nel cantiere.

Ad un rapido esame del gozzo risultò la rottura della chiglia, lo sfondamento di un corso di fasciame e di alcune ordinate spezzate.

Per la cronaca ecco i nomi dell'equipaggio di salvamento:

 1.    Bartolomeo Bozzo detto Bèrtu, battelliere ed armatore dell'imbarcazione;
 2.    Pino Chiaschetti, battelliere e socio dell'armatore;
 3.    Mario Cassinelli;
 4.    Luigi Gherardi;
 5.    Simone Figari;
 6.    Marini ? detto Marini du Comüne;
 7.    Antonio Carraro;
 8.    Giovanni Olivari detto Giuàn u Ruscilde;
 9.    Costa Fortunato detto Natìn u Purpettu.

I due salvati erano:
      Agostino Moretti
      Musso Luciano.

Altre immagini del rientro alle schede seguenti 739 e 740.

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