Foto di gruppo dei membri dell'Unione
Marittima Camogliese, ovvero l'Associazione di categoria che riuniva gli Armatori di
Camogli dal 1° gennaio 1868.
Buona parte di essi faceva altresì parte della Mutua Marittima
Camogliese, una società di mutua assicurazione tra Armatori fondata nel
1853.
Altri proprietari di navi fondarono successivamente una seconda Mutua
Assicurazione Marittima che si chiamò Mutua Marittima Cristoforo Colombo,
per distinguersi dalla prima
Breve biografia della Mutua Marittima Camogliese, la più antica:
Nel 1853 tre camoglini, il capitano Erasmo Schiaffino, il capitano
Giuseppe De Gregori e Nicolò Schiaffino fondarono la Mutua
Marittima Camogliese.
Questa associazione avrebbe avuto come scopo il riparto dei danni e
delle perdite che i consociati subivano ai propri bastimenti.
Lo Statuto, redatto dal Cap. De Gregori, constava di 18 semplici
articoli.
Potevano essere associati solo quegli Armatori e Capitani nati e
residenti a Camogli che godevano della stima generale, sulla loro
provata capacità di
andar per mare, sul mantenimento dei buoni rapporti con gli altri
armatori e sulle doti di onestà e probità, per i quali una stretta di
mano doveva essere sufficiente a muovere grandi capitali sulla sola
fiducia.
A questa Mutua Marittima si associarono pressoché tutti gli Armatori di
Camogli.
Caratteri distintivi della Mutua Marittima Camogliese erano
l'omogeneità della classe sociale (tutti ex marinai self-made men) e la comunanza
degli interessi, oltre alla reciproca conoscenza tra i soci.
Lo Statuto, sobrio com'era la natura di quegli uomini, era di fatto
l'intesa che i costi dei sinistri marittimi in cui incappava uno dei
loro bastimenti, venivano ripartiti fra i Soci in proporzione al valore
dei bastimenti che erano stati iscritti nel Registro dell’Associazione.
Le valutazioni delle navi erano stimate da periti appositamente delegati
ed i valori venivano aggiornati in funzione dell'età dei legni e della
limitazione sui mari assicurati, progressiva con il degrado del barco e
con la contemporanea diminuzione del premio da pagare.
Le somme assicurate non potevano superare i due terzi del valore di
stima ed era vietato assicurare la differenza presso altre compagnie.
Nel caso di maggior sinistro, ovvero la perdita totale, un terzo doveva
rimanere a carico dell'armatore.
Molte erano le raccomandazioni (da prendere come obbligo) che dovevano
rispettare i soci, tutte dettate dall’esperienza. Regole non scritte che
vennero in seguito codificate ed inserite nelle edizioni successive del
1862, del 1867 e 1893.
Tra di esse vi era l'obbligo del soccorso morale e materiale che un
Capitano doveva prestare all’altro in caso di pericolo, anticipando così
l’obbligo sancito dalla Conferenza di Bruxelles del 1910, ma che già era
nel codice di comportamento dei Camoglini, sopratutto in quanto
costituiva un risparmio per tutti i soci: meglio rimborsare le spese di
un soccorso prestato in tempo, piuttosto che rimborsare dopo una perdita
totale.
Anche i Lloyds di Londra si ispirarono molto alla Mutua Marittima
Camogliese per le loro polizze assicurative marittime.
Una nota: il primo personaggio della prima fila in basso a destra,
contrassegnato da una freccia, è il Comm. Davide Olivari (1861-1963), il
sindaco che molto fece per modernizzare la città di Camogli.
Il volumetto ch'egli scrisse che racconta alcune sue opere è al link:
VECCHIA CAMOGLI, di Davide Olivari
Sindaco di Camogli 1907-1917 e 1920-1926
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