Foto con dedica di Garibaldi
inviata al Sindaco, ora al Museo Civico di Camogli.
Giuseppe Garibaldi frequentò la Scuola Nautica di Genova nel 1820. Al
termine degli studi si imbarcò come mozzo nella Marina Sabauda.
Nell'anno 1830 il capitano camogliese Antonio Casabona dovette poggiare
per un'emergenza medica a Costantinopoli: il suo scrivano (1° Ufficiale)
era gravemente ammalato. Per proseguire la navigazione occorreva cercare
un altro scrivano di fiducia e il cap. Casabona ne parlò al Console di
Sardegna.
La sera dopo, un piccolo caicco si avvicinò a forza di remi al barco
camogliese ed un giovanotto agile e prestante salì svelto la sottile e
penzolante biscaglina. Aveva un che di spavaldo, occhi azzurri e una
criniera di capelli biondi. Si presentò al lupo di mare che l'osservava
con curiosità. Il giovane disse: “Giuseppe Garibaldi, di Nizza
Marittima, ex Scrivano del brigantino “Cortese”.
Capitan Casabona, prima
di assumerlo, com'era uso, attinse informazioni sul suo conto.
Seppe così che Giuseppe Garibaldi, ex Scrivano (Primo Ufficiale) del “Cortese”, non
trovando un imbarco immediato, s'era impiegato quale precettore di tre
ragazzi, figli di mercanti levantini. Inoltre, nell'adempimento dei suoi
doveri d'insegnante, aveva dimostrato tatto, energia e molto buon
volere. Informazioni eccellenti s'ebbero altresì dal ceto marittimo di
Costantinopoli. Era un giovane che valeva, gli fu detto. E capitan Casabona, pago delle informazioni, assunse il nuovo scrivano e fece vela
per Livorno.
Durante la navigazione, piuttosto ostacolata dagli elementi, il
camogliese ebbe agio di studiare il giovanotto e di apprezzare le sue
belle qualità d'uomo di mare: energia, coraggio e sangue freddo. Finite
le operazioni di scarico a Livorno, il barco camogliese ritornò a
Genova. Capitan Casabona sbarcò per un turno di viaggio e per assistere il
suocero nella costruzione d'un nuovo bastimento.
Lo Scrivano Giuseppe Garibaldi aveva dato ottima prova e ci si poteva
fidare. Capitan Casabona allora noleggiò il suo bastimento per Maone,
Gibilterra e Costantinopoli e ne affidò il comando a Giuseppe Garibaldi,
promuovendolo così Capitano di Lungo Corso.
Il futuro Generale assolse egregiamente il compito affidatogli e dopo
più di un anno riportò il bastimento a Genova, con piena soddisfazione
dell'armatore.
Tratto da: Gio Bono Ferrari, “Camogli, La città dei
mille bianchi velieri".
Camogli può dunque vantarsi d'essere stata la Città che per la prima
offrì a Giuseppe Garibaldi il comando d'un bastimento. Ebbe per tutta la
vita contatti con Camogli e molte furono le sue visite ai suoi Capitani
ed Armatori i quali, durante il suo esilio di Caprera spesso
contraccambiavano le visite, portandogli le derrate che sapevano di suo maggiore gradimento.·. |