Piante in Via Garibaldi, 1954

Un anno dopo il lavoro di piantumazione degli alberi in Via Garibaldi era ormai compiuto e gli ancor giovani pini marittimi, abbracciati ai loro tutori, già stormivano orgogliosi al vento di mare come una fila di soldati con i loro pennacchi verdi.

Peccato però che il rinfrescante, odoroso vento del mare, così benefico per l'uomo ma non per le piante, portava per loro un subdolo veleno che le avrebbe lentamente uccise: microscopiche gocce di sale che da subito iniziarono a posarsi sulle chiome e da esse assorbite cambiandone lentamente il colore: il verde scuro degli aghi piano piano virava al bruno grigiastro e le piante cominciavano a seccare.

L'inverno seguente le onde di una mareggiata particolarmente forte portarono con sé, sradicandole, le piante che restavano, compresi i muretti di qualche aiuola (vedi foto N° 070 e N° 152).

Dopo di che i buchi furono di nuovo coperti dal pavimento e di alberi in Via Garibaldi non se ne parlò più.

A ricordo di ciò restano dalla Rotonda in poi (lì il mare non è ancora arrivato) alcune di quelle aiuole con gli alberi (recenti) piantati lì dentro.