ARCHIVIO CAMOGLI IERI

4081        IN  COLONIA        
Autore: Marcello Bozzo         bozzo@agenziazzo.it
Epoca: anno 1934 c

Origine: cartolina            -          Fotografo B. Ferraris, Camogli

NOTE:

La Casa dei Marinai, da poco inaugurata, in estate si affollava di allegri e vocianti bambini che si alternavano ogni quindici giorni per trascorrere una vacanza al mare a spese dello Stato.

Durante il Fascismo le colonie vennero rivolte a bambini e ragazzi allo scopo di sostenere le famiglie meno agiate ed offrire ai bimbi un periodo di attività fisica e ludica per la loro educazione fisica e mentale.

Nel corso degli anni Venti il fascismo affidò la gestione delle colonie alle federazioni locali del Partito Nazionale Fascista con il supporto dell’Opera Nazionale Balilla, l’organizzazione legata al ministero dell’Educazione che inquadrava i bambini e i ragazzi, maschi e femmine dai 6 ai 18 anni, e dall’Opera Nazionale Maternità ed Infanzia per l’Assistenza alle Madri e ai Bambini.

Verso la metà degli anni Trenta le colonie di vacanza furono riorganizzate secondo le linee di un maggiore accentramento che riguardò l’intero sistema fascista, nel quadro della costruzione dello stato totalitario e della massima organizzazione del consenso per le quali era necessario porre sotto il controllo dello stato e del partito ogni aspetto della vita politica, economica e sociale italiana.

L’educazione dell’infanzia, principale veicolo per la creazione dell’uomo nuovo fascista, ricevette una particolare attenzione nell’organizzazione delle attività ricreative ed assistenziali, nelle quali ricadevano le colonie di vacanza.

Nel 1937 esse, come tutte le organizzazioni e le strutture destinate all’infanzia, furono affidate alla Gioventù italiana del Littorio (G.I.L), dipendente dal P.N.F., che collaborava per la gestione delle colonie con i presidi locali e con le prefetture.

A Camogli, insieme ad altri Istituti, anche la Casa dei Marinai ospitò per anni le Colonie estive e gli anziani naviganti trovavano conforto nell'impartire lezioni di cose di mare ai ragazzi, per lo più figli di operai e di contadini che non avevano mai visto il mare.

In mezzo ai ragazzi troviamo il Comm. Angelo Riccobaldi detto Angìn, segretario politico della locale Federazione del Fascio, che organizzava le loro attività sportive.

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