Archivio CAMOGLI OGGI
Autore: Bozzo Marcello bozzo@agenziabozzo.it

                  

                                                          

297.                    SAN  NICOLO' DI CAPODIMONTE                       

Fotografo: Massimo Bisso        maxbix@libero.it         Epoca:  15 luglio 2007

Note

Scendendo a piedi da San Rocco verso Punta Chiappa, a metà strada si incontra la chiesa di San Nicolò di Capodimonte. Pregevole esempio di arte romanica, insieme all'antico  convento conserva l'originale struttura in pietra del XII° secolo.

La chiesa è antica: nel 1141 un atto notarile attesta che i Consoli di Genova fecero una donazione ad Ansaldo prete della chiesa di San Nicolò di Capodimonte.

I monaci di San Rufo nella prima metà del XII° secolo costruirono l'attiguo convento, trasformato poi nel 1800 in casa di abitazioni.

I "Canonici Regolari di San Rufo" tennero la Chiesa sino al 1440. In tale anno la chiesa venne eretta in Commenda e quindi affidata ad abati secolari.

Nel 1864 l'intero complesso, ormai secolarizzato e privo di religiosi, venne messo all'asta: l'acquisterà l'anno dopo Andrea Bozzo di Camogli.

Riaperta al culto nel 1870, dal 1874 al 1890 sarà retta dai Padri Minimi.

Il figlio di Andrea Bozzo, Sac. Giacomo, divenutone proprietario, lasciò la Chiesa all'Autorità Ecclesiastica.

Nel 1925 venne dichiarata monumento nazionale.

Orientata nord-sud in direzione opposta a quella liturgica, si compone di una navata a croce latina commissa: le due absidi laterali sono ricavate nella muratura e solo l'abside centrale aggetta all'esterno con il tamburo cilindrico.
Il campanile, quadrato, si eleva sul braccio sinistro del transetto. Perfettamente integra si è conservata la zona posteriore dell'edificio, anche se non pienamente godibile a causa della montagna incombente e dell'attiguo caseggiato, l'antico monastero trasformato in abitazioni, addossato al transetto destro.

Il portale ricavato nella facciata presenta una lunetta a sesto acuto che reca tracce di affresco: vi era raffigurata la Madonna con il Bambino tra due santi.

All'interno la pietra nera dà forma ai muri e alle due colonne con capitelli cubici tagliando la navata in due parti coperte da volte a crociera. Altre due semicolonne sostengono l'arcata che segna il passaggio al transetto suddiviso in tre vani corrispondenti alle tre absidi. L'altare maggiore in marmo data dalla fondazione della chiesa, attorno al 1130.

Antichi sono anche gli affreschi riportati alla luce dai restauri sulle pareti del presbiterio. L'unico ancora leggibile mostra una barca nel mare in tempesta: la Madonna è seduta sulla poppa con il Bambino ed a lei si rivolge un marinaio inginocchiato mentre altri due stanno ammainando la vela.