Scendendo a
piedi da San Rocco verso Punta Chiappa, a metà strada si incontra la
chiesa di San Nicolò di Capodimonte. Pregevole esempio di arte romanica,
insieme all'antico convento conserva l'originale struttura in
pietra del XII° secolo.
La chiesa è antica: nel 1141 un atto notarile attesta che i Consoli di
Genova fecero una donazione ad Ansaldo prete della chiesa di San Nicolò
di Capodimonte.
I monaci di San Rufo nella prima metà del XII° secolo costruirono
l'attiguo convento, trasformato poi nel 1800 in casa di abitazioni.
I "Canonici Regolari di San Rufo" tennero la Chiesa sino al 1440. In
tale anno la chiesa venne eretta in Commenda e quindi affidata ad abati
secolari.
Nel 1864 l'intero complesso, ormai secolarizzato e
privo di religiosi, venne messo all'asta: l'acquisterà l'anno dopo
Andrea Bozzo di Camogli.
Riaperta al culto nel 1870, dal 1874 al 1890 sarà retta dai Padri
Minimi. Il figlio di Andrea Bozzo, Sac. Giacomo,
divenutone proprietario, lasciò la Chiesa all'Autorità Ecclesiastica.
Nel 1925 venne dichiarata monumento nazionale.
Orientata nord-sud in direzione opposta a quella liturgica, si compone
di una navata a croce latina commissa: le due absidi laterali sono
ricavate nella muratura e solo l'abside centrale aggetta all'esterno con
il tamburo cilindrico.
Il campanile, quadrato, si eleva sul braccio sinistro del transetto.
Perfettamente integra si è conservata la zona posteriore dell'edificio,
anche se non pienamente godibile a causa della montagna incombente e
dell'attiguo caseggiato, l'antico monastero trasformato in abitazioni,
addossato al transetto destro.
Il portale ricavato nella facciata presenta una lunetta a sesto acuto
che reca tracce di affresco: vi era raffigurata la Madonna con il
Bambino tra due santi.
All'interno la pietra nera dà forma ai muri e alle due colonne con
capitelli cubici tagliando la navata in due parti coperte da volte a
crociera. Altre due semicolonne sostengono l'arcata che segna il
passaggio al transetto suddiviso in tre vani corrispondenti alle tre
absidi. L'altare maggiore in marmo data dalla fondazione della chiesa,
attorno al 1130.
Antichi sono anche gli affreschi riportati alla luce dai restauri sulle
pareti del presbiterio. L'unico ancora leggibile mostra una barca nel
mare in tempesta: la Madonna è seduta sulla poppa con il Bambino ed a
lei si rivolge un marinaio inginocchiato mentre altri due stanno
ammainando la vela. |