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Pescatore caduto in mare durante una tempesta notturna viene salvato olio su tela, cm 31x41 (inv. Costa n. 87) |
Dati anagrafici conosciuti:
TIPO: leudo |
Note:
Accanto ai grandi velieri protagonisti degli ex voto marinari del Santuario del Boschetto, questo è uno dei pochi che ha per protagonista una piccola imbarcazione da pesca, attività precipua fino all'inizio dell'Ottocento e comunque mai abbandonata anche dopo quando Camogli, nel pieno Ottocento, diverrà "la città dei mille bianchi velieri" e dei trasporti da e per i mari più lontani. Prima l'economia era invece fondata sull'attività della pesca, in particolare dal 1780 è per esempio documentato il passaggio di grandi banchi di "zeri", ovvero piccole acciughe, proprio nel golfo antistante l'abitato. Grazie a questo particolare fenomeno per anni la pesca rese a tal punto da suggerire di formare una cooperativa che organizzasse al meglio forze e ricavato. Poi, quasi di colpo, dal 1810 i banchi di zeri non passarono più da Camogli e si sarebbe verificato un tracollo per tutti se contemporaneamente non si fossero individuati fitti sciami di acciughe nelle acque della Gorgona (cfr. G.B. Ferrari, I mille bianchi velieri, Camogli, 1935, anastatica Genova 1991, pp. 74-83). Così, seguendo i misteriosi flussi dei branchi di pesce, si spostava la presenza e l'attività dei pescatori camogliesi senza timore di rischi e pericoli. L'ex voto che stiamo considerando fu offerto per la salvezza ottenuta dopo una caduta in mare nel buio della notte. Ben visualizza l'autore del dipinto il momento in cui l'uomo tra i frutti riesce ad attaccarsi alla gomena grazie all'improvviso squarcio di luna che illumina la scena, evento naturale determinato però dal miracoloso intervento divino per intercessione della Vergine che appare, a sinistra, in una luce soprannaturale contrapposta a quella lunare. Una etichetta sul retro indica che la tela fu esposta a Milano (Ambrosianeum) alla mostra Ex-voto Alta Italia nel marzo-aprile 1953. |
BIBLIOGRAFIA: F. Simonetti, in La preghiera del marinaio, Roma 1992, p. 684. |