ARCHIVIO NAVI DA GUERRA

383 C.

AQUILA
1942

Epoca della foto: anno 1943 Fotografo: sconosciuto

Origine: Archivio Storico della Marina Militare Italiana

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Aquila
Tipo nave portaerei
Classe Aquila
Unità Aquila
Cantiere Ansaldo, Genova
Impostazione 1° gennaio 1941
Varo 1° gennaio 1942
Trasformazione 1941 - 1943
Servizio mai
Dislocamento normale 23.500 tonn.
pieno carico 27.800 tonn.
Dimensioni lunghezza f.t. 235,50 m.
larghezza 30,00 m.
immersione 7,30 m.
Motore 4 turbine a vapore in coppia
8 caldaie
potenza 151.000 ihp
4 eliche
Velocità 30 nodi
Autonomia 5.500 miglia a 18 nodi
Combustibile nafta 3.660 tonn.
Protezione ponte 80 mm.
Armamento 8 pezzi da 135 mm. / canna 45 calibri
12 pezzi da 65 mm. / canna 64 calibri
132 pezzi da 20 mm. / canna 65 calibri
2 ascensori e 2 catapulte per 51 aeroplani Reggiane Re.2001
Equipaggio 1.420
Disarmo perdita 1943 per sabotaggio
Radiazione 24 aprile 1945
Destino demolita alla Spezia nel 1952
Note tecniche Notevole dal punto di vista tecnico-costruttivo, fu ottenuta dalla trasformazione del transatlantico Roma (vedasi scheda 226B e seguenti), di cui fu riutilizzato lo scafo, debitamente modificato. L'apparato motore doveva consentire una velocità massima di 30 nodi e fu costituito da 2 apparati, originariamente destinati a incrociatori leggeri della serie Capitani Romani.
La protezione passiva era costituita da 18 paratie stagne, di cui 11 doppie, da controcarene esterne e da doppifondi riempiti di calcestruzzo armato sino al galleggiamento.
Il ponte di volo era fornito di 2 catapulte Demag ad aria compressa, di fabbricazione tedesca, era lungo 211,60 metri, largo 25,20 metri ed alto sul mare circa 23 metri.
L'aviorimessa era divisibile in 4 sezioni per mezzo di paratie tagliafuoco.
Poteva imbarcare 51 aerei da caccia tipo Reggiane Re.2001 di cui 10 sul ponte di volo, 26 nell'hangar e i rimanenti sospesi al cielo dell'hangar stesso.
Note storiche Nel 1941 venne presa la decisione di costruire una nave portaerei con compiti di squadra.
A causa dell'impossibilità di costruirne una ex-novo, si decise di trasformare una nave passeggeri: venne scelto il transatlantico Roma di cui rimase praticamente solo lo scafo; il resto fu costruito appositamente partendo da zero.

Poco prima dell'armistizio dell'8 settembre 1943, la nave era prossima al completamento ed aveva già effettuato le prime prove statiche dell'apparato motore.
Abbandonata
dalle maestranze a Genova l'8 settembre 1943, nei mesi seguenti venne sabotata dagli Arditi incursori della Marina Italiana per evitarne l'utilizzo da parte dei tedeschi.
Tra il 1944 ed il 1945 fu ulteriormente danneggiata dai bombardamenti alleati.
Nonostante tutto ancora in grado di navigare, nel 1949 venne rimorchiata a La Spezia, in attesa di una decisione su di un suo eventuale riutilizzo per usi civili.
Riscontrata la difficoltà e l'alto costo necessario per riportare la nave allo stato originale di piroscafo, ne venne decisa la demolizione.
Fu smantellata nel 1952.
Didascalia Porto di Genova 1943: mimetizzazione aerea
Foto Altre immagini della portaerei Aquila alle schede 384C, 385C, 2917C, 2918C, 2919C, 3568C, 3569C, 3570C, 3571C, 3572C.

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