ARCHIVIO NAVI DA GUERRA

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440 C.

GIUSEPPE MIRAGLIA
1923
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Epoca della foto: anno 1938 c. Fotografo: sconosciuto

Origine: Archivio Storico della Marina Militare Italiana

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Giuseppe Miraglia
Tipo nave appoggio aerei
Classe Giuseppe Miraglia
Unità Giuseppe Miraglia
Cantiere Arsenale della Spezia
Impostazione 5 marzo 1921
Varo 20 dicembre 1923
Completamento 18 giugno 1928
Servizio 23 giugno 1929
Dislocamento normale 4.960 tonn.
pieno carico 5.913 tonn.
Dimensioni lunghezza f.t. 121,22 m.
lunghezza p.p. 115,00 m.
larghezza 15 ,00 m.
immersione 5,07 m.
Motore 4 turbine a vapore
8 caldaie
potenza 12.000 ihp
4 eliche
Velocità 21 nodi
Autonomia n.d.
Combustibile nafta 680 tonn.
benzina per gli aerei
40 tonnellate
Protezione verticale 50 mm.
Armamento 4 pezzi antiaerei da 102 mm. / canna 40 calibri
(2 sul castello e 2 sul cassero)

20 aeroplani Macchi M-18 AR
Si aggiunsero in seguito:
12 mitragliere Breda ’31
nel 1930 gli aerei Macchi vennero sostituiti
con i Cantoni 25 AR
nel 1937 gli aerei Cantoni 25 AR vennero sostituiti con gli Imam Ro.43
Equipaggio 196
Disarmo 1946
Radiazione 15 luglio 1950
Destino demolita
Note tecniche Lo scafo della nave era in acciaio Martin-Siemens.
Inizialmente costruita con il nome di Città di Messina, dopo il varo venne acquisita dalla Regia Marina ed il 24 gennaio 1925 venne riportata in cantiere per le necessarie modifiche onde trasformarla in nave appoggio idrovolanti in dotazione alle navi da battaglia ed agli incrociatori.
Il suo compito er
a quello di officina per l'assistenza e riparazione degli aerei e nel contempo per trasportarli nelle squadre navali.
La portaerei era dotata di due hangar: uno a poppa che poteva contenere sei idrovolanti M-18 ad ali pieghevoli ed un prodiero che invece poteva ricevere cinque velivoli dello stesso tipo.
Compresi quelli in coperta, poteva trasportarne circa venti, a seconda dei modelli.
Per il lancio dei velivoli dalla nave erano state installate due catapulte modello Gagnotto.
La sua dotazione era anche in grado di posare in mare e recuperare gli idrovolanti: per la posa, in corrispondenza della mezzeria di ogni apertura laterale
sui bagli dell’hangar era installata una rotaia tenuta da una gru girevole che si prolungava per nove metri fuoribordo.
Per il recupero degli idrovolanti con l'unità in navigazione veniva utilizzato un telone di recupero Hein sino a che, nel 1937, vennero imbarcati gli IMAM Ro-43 e
, non essendo più utile, l'apparato a telone venne smantellato.
Veniva impiegata anche come trasporto del personale e di materiali.
Note storiche In origine destinato ai trasporti per le Ferrovie dello Stato con il nome di Città di Messina, venne invece deciso di incorporarla nella Regia Marina.
I lavori di trasformazione
in base aerea galleggiante iniziarono il 24 gennaio 1925.
Durante la conquista dell’Abissinia nel 1935 e 1936 servì da trasporto velivoli per l’Africa Orientale.
Stesso incarico ebbe durante la guerra civile spagnola operando negli anni 1935 e 1936.
Rimasta illesa durante l'incursione alleata su Taranto, la notte fra l’11-12 novembre 1940, poté in seguito essere proficuamente utilizzata per le successive azioni in Mediterraneo.
A seguito dell’armistizio la portaerei Miraglia da Venezia si consegnò alla Royal Navy e messa alla fonda a Saint Paul Bay a Malta, venne impiegata come base appoggio per i sommergibilisti italiani.

Dopo la guerra venne utilizzata per il rimpatrio dei prigionieri italiani dai campi dell'Egitto e dell'Algeria e dei civili dalla Libia e dalle isole del Dodecaneso.
In seguito venne portata in Arsenale a
Taranto per essere utilizzata come nave - caserma per gli equipaggi di motosiluranti e successivamente come nave-officina.
La nave venne in seguito disarmata e fu radiata il 15 luglio 1950 per essere successivamente demolita.
Didascalia Fine anni '30 in uscita dal Canale Navigabile di Taranto con tre velivoli Ro-43 sulla catapulta di poppa.
Foto Altre immagini della RN Giuseppe Miraglia alle schede 441C, 442C, 2115C, 3692C.

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