ARCHIVIO NAVI DA GUERRA

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1073 C.

MAS 7
1915
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Epoca della foto: anno 1916 Fotografo: sconosciuto

Origine: Archivio

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

La guerra navale in Adriatico rivelò subito l'impossibilità di uno scontro tra la flotta italiana e quella austriaca in una grande battaglia decisiva.

La sfavorevole posizione geografica del teatro operativo suggerì al Capo di Stato Maggiore, ammiraglio Paolo Thaon di Revel, l'impiego di nuove unità siluranti leggere
, di ridotte dimensioni e veloci con caratteristiche eminentemente offensive.
Equipaggiate con una mitragliera pesante, due siluri e bombe anti-sommergibile dovevano essere anche in grado, per la loro flessibilità d'impiego, di operare in acque ristrette e poter cogliere di sorpresa il naviglio avversario, nonché svolgere compiti di vigilanza delle coste e posa di campi minati.

Nel 1915 fu ordinata la costruzione di due motoscafi siluranti sperimentali. La commessa fu passata alla S.V.A.N. (Società Veneziana Automobili Navali), diretta dall'ingegner Attilio Bisio, e le due piccole unità assunsero così la denominazione ufficiale di "Motobarche Armate S.V.A.N.", da cui la sigla M.A.S. 1 e M.A.S. 2 che sta anche a significare Motobarca Anti Sommergibile e per Gabriele D’Annunzio Memento Audere Semper.

Il termine motoscafo venne utilizzato più tardi, attorno al 1925.

Quindi la caratteristica sigla MAS seguita da un numero fu assegnata a tutti i motoscafi armati costruiti per la Regia Marina, indipendentemente dal loro utilizzo (siluranti, posamine, cannonieri, antisommergibili, ecc.).

Le esigenze di guerra erano impellenti e la Marina aveva urgente bisogno di unità leggere per la scorta antisommergibile ed il pattugliamento delle coste adriatiche.

Il 16 luglio 1915, prima ancora che fossero completate le prove dei primi due MAS, ne furono così ordinati altri 50 esemplari a cui ne seguirono altri.

Essi possono suddividersi in 4 gruppi omogenei:

Gruppo A:
MAS del tipo SVAN 12 tonn. e derivati, costruiti nei cantieri Orlando e Baglietto,  ad armamento convertibile (cannone o siluri) con carena a spigolo e motori ad alto numero di giri.

Gruppo B:
MAS da crociera del tipo SVAN 19 tonn., con solo armamento antisommergibili (cannone, mitragliere, torpedini) con scafo a carena tonda e motore ad alto numero di giri.

Gruppo C:
MAS del tipo Elco (statunitense e italiano), senza siluri, armati con motori a basso numero di giri.

Gruppo D:
MAS veloci o velocissimi tipo Baglietto 30 tonn., SVAN 18 tonn., SVAN 29 tonn., armati a
silurante o cannoniera con carena a spigolo e motori ad alto numero di giri.

Le missioni compiute dalle flottiglie di MAS operanti in Adriatico conseguirono importanti successi che dimostrarono ampiamente la validità e l'enorme potenzialità di questo nuovo mezzo navale. In particolare le azioni condotte dalle unità della Flottiglia dell'Alto Adriatico ottennero significativi risultati.

Gli affondamenti delle corazzate Wien nel porto di Trieste a della Szent Istvan nelle acque di Premuda, avvenuti rispettivamente ad opera dei MAS 9 e MAS 15, furono i principali successi tattici ottenuti nel corso del conflitto dalla Marina Italiana.

Nel giugno del 1916 i MAS 5 e MAS 7, comandati dai tenenti di vascello Berardinelli e Pagano di Melito, penetrarono nel porto di Durazzo, di recente conquistato dagli austriaci, e affondarono il Lokrun, un piroscafo di 924 tonnellate.

Queste incursioni verranno ripetute con frequenza: 16 giugno a San Giovanni di Medua (un piccolo porto a nord di Durazzo), il 26 giugno ed il 2 agosto ancora a Durazzo.

La pressione dei MAS cominciava a farsi sentire sui collegamenti austriaci via mare, che dovevano essere scortati nei loro spostamenti negli arcipelaghi della Dalmazia.

Complessivamente l'impiego dei MAS siluranti in Adriatico costituì una sorpresa tattica e strategica, cui la marina austro-ungarica non seppe reagire in modo adeguato: a dimostrazione di ciò, solo 4 MAS vennero affondati in azioni belliche.

Il loro numero durante la guerra crebbe enormemente: da due in servizio nel maggio del 1915 si passò ai 244 contemporaneamente in servizio alla fine del conflitto.

Complessivamente durante la prima guerra mondiale furono costruiti 422 MAS.

Queste unità realizzarono in 652.000 ore di moto 152 azioni belliche importanti, percorrendo 1.500.000 di miglia e affondando 70.000 tonnellate di naviglio militare e da trasporto.

Altri MAS alle schede 457C (con note storiche), 1074C, 1075C, 1076C, 1290C, 1291C, 1292C, 1558C, 2637C, 2989C, 2990C, 3853C.

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