ARCHIVIO NAVI DA GUERRA


 

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3009C.

 REGINA
1840
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Epoca della foto: anno 1893 Fotografo: sconosciuto

Origine: Collezione Bargoni

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Regina
Tipo fregata di 1° rango a vela dal 1842 al 1862
pirofregata di 1° rango ad elica dal 1862 al 1863
pirofregata ad elica di 2° ordine dal 1863 al 1870
Classe Regina
Unità Regina
Cantiere Regio Arsenale di Napoli
Impostazione 3 maggio 1838 per la Reale Marina Borbonica
Varo 29 agosto 1840
Completamento 1842
Servizio agosto 1842 nella Reale Marina Borbonica
17 marzo 1861 nella Regia Marina Italiana
Dislocamento normale 2.913 tonn.
Dimensioni lunghezza in origine p.p. 53,30 m.
lunghezza dal 1862  p.p. 68,50 m.
larghezza 14,10 m.
immersione 6,60 m.
Motore dal 1862 1 motrice alternativa Maudslay & Field a bassa pressione
3 caldaie tubolari
potenza 400 hp
1 elica bipala sollevabile
Velocità 8 nodi a motore
9 nodi a vela e motore
Autonomia nd
Combustibile carbone 85 tonn.
Protezione //
Armamento all'origine:
26 cannoni in ferro liscio con bomba da 24 libbre francesi in batteria
4 cannoni-obici in ferro liscio da 200 mm. in batteria
20 cannoni-obici in ferro liscio da 160 mm. in coperta

dal 1862:
26 cannoni in ferro liscio con proietto da 40 libbre in batteria
8 cannoni in ferro rigato cerchiato da 160 mm. in batteria
6 cannoni in bronzo rigato su affusto da sbarco
Equipaggio 420
Disarmo febbraio 1869
Radiazione 13 novembre 1870
Destino demolita 1872
Note tecniche Maestosa e potente unità, costituiva una delle migliori navi della Marina Napoletana.
Scafo in legno con carena rifasciata in piastre di rame rivettate.
La forma della poppa, tondeggiante, era di concezione moderna, più robusta del tipo a specchio sino allora in uso, punto debole e di facile penetrazione per le palle d'artiglieria.
Attrezzatura velica a nave (tre alberi armati con vele quadre, oltre al bompresso).
Incorporata nella Regia Marina Italiana fu ritenuto utile motorizzarla. Allo scopo venne inviata nel cantiere Forges et Chantiers de la Seine a Tolone ed allungata di 15,75 metri per montarvi tre caldaie tubolari, un'elica ed una motrice Maudslay & Field a bassa pressione della potenza di 400 CV.
Inoltre questo maggior spazio permise di collocare tutti i pezzi in batteria.
Note storiche Questa unità non deve confondersi con l'omonima fregata sarda di 1.420 tonn. del 1829 che nel 1839 salpava da Genova per una crociera intorno al mondo interrotta per fortunale a Capo Horn, con ritorno a Genova nel 1840 riportando tanti danni da essere subito radiata.
Dopo iniziale servizio di scorta a Re Ferdinando II l'unità salpò il 1° luglio 1843 da Napoli diretta a Londra con gli equipaggi delle nuove unità borboniche Tancredi e Guiscardo.
Dal giugno 1844 servì nelle manovre della squadra ed in seguito di scorta e trasporto della famiglia reale napoletana.
Il 27 aprile 1848 salpò da Napoli per l'Adriatico a causa delle vicende connesse con la prima guerra di indipendenza e nell'agosto fece parte del Corpo di Spedizione Filangieri operante in Sicilia, bombardando e sbarcando truppe a Messina, partecipando poi al blocco di Palermo.
Nel 1849 sbarcava nell'isola insorta truppe del 2° Corpo di Spedizione.
Nell'ottobre 1850 entrò nel cantiere di Castellammare per i lavori.
In servizio ridotto nel porto di Napoli non poté seguire Re Ferdinando II a Gaeta.
Presa a Napoli il 7 settembre 1860 ed incorporata dalla Marina Sarda il 17 novembre 1860, il 17 marzo 1861 l'unità venne incorporata nella Regia Marina Italiana conservando sempre il proprio nome.
Dopo importanti lavori di ammodernamento subiti a Tolone, al termine giunse a Genova nel dicembre 1862.
Nel 1863 fece viaggi a Napoli trasportando truppe da impiegare contro le popolazioni ostili.
A questo seguirono diverse crociere a Lisbona e nei porti del Mediterraneo.
Il 14 giugno 1863 venne declassata a fregata ad elica di 2° ordine ed il 10 dicembre fu disarmata a Napoli.
Dopo permanenza in cantiere per prepararla per una lunga crociera, nell'ottobre 1865 la nave salpava, destinata alla stazione del Sud America. Gettò l'ancora a Montevideo nel gennaio 1866.
Rimase in quella stazione sino al settembre 1868 con compiti di protezione e supporto degli interessi nazionali nei turbolenti stati del Sud America.
Salpata da Rio de Janeiro, gettò l'ancora nel porto di Napoli il 28 novembre 1868.
Nel febbraio 1869 venne messa in disarmo.
Venne radiata dal naviglio il 13 novembre 1870 e demolita due anni dopo.
Didascalia L'unità, motorizzata nel 1862, in una rara fotografia del settembre 1865 appartenente alla Collezione Bargoni.
Foto  

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