La goletta a palo
Aosta
sui vasi, pronta al varo.
Venne costruita nel 1913 dalle Officine Savoia di Genova Cornigliano.
Scafo in ferro.
Stazza 494,45 tsl, 340 tsn. I
Lloyd's registrano 562 tsl e 450 tsn.
Portata 700 tpl:
Dislocamento 1050
t.
Lunghezza m. 55,80.
Larghezza m. 8,80.
Immersione m. 3,70.
Disponeva di un motore
ausiliario diesel Sulzer, Winterthur da 4 cil. 2SCSA, un asse / elica singola,
macchina a poppa, 145 HP nominali.
Utilizzata per trasporti generali di merci varie.
1913 - 1920 Armatori Quaglia & Galdini, Genova.
Matricola 692 del Compartimento Marittimo di Genova.
1920 - 1935 Armatore Tito Campanella Soc. di Navigazione,
Genova.
Matricola 692 del Compartimento Marittimo di Genova.
1935 - 1940 Armatore Luigi Gotelli, Genova.
Matricola
1035 del Compartimento Marittimo di Genova.
L' 8 giugno 1940 la goletta viene requisita a Genova dalla Regia Marina.
Viene iscritta alla
matricola V 87 nel Ruolo del naviglio ausiliario di Stato.
Assegnata al servizio di vedetta
foranea.
Il 20 dicembre 1940 effettua il servizio di scorta della m/n Rosa da
Bengasi a Tripoli.
Il 22 dicembre 1940 alle 12:45 il sommergibile britannico HMS Regent (capitano di corvetta Hugh
Christopher Browne) lancia due siluri da 2290 metri contro le due navi a
32°40’N e 14°39’E, mancandole. Le due navi proseguono indisturbate.
Il 23 dicembre 1940 le navi
Aosta e
Rosa giungono a Tripoli.
Il
14 maggio 1941 salpa da Bengasi alle 16 in convoglio con altri due grossi motovelieri, il
Luigi e lo
Alato.
Il
16 maggio 1941 il convoglio viene attaccato con lancio di siluri dal
sommergibile britannico HMS
Unbeaten (tenente di vascello Edward Arthur
Woodward) senza subire danni. I tre motovelieri raggiungono Tripoli alle 19 dello
stesso giorno.
Il
9 giugno 1941 alle 2.30 la
Aosta
salpa da Tripoli per Bengasi in convoglio con i piroscafi
Silvio Scaroni e
Cadamosto, con la scorta delle torpediniere
Pallade e
Polluce.
Il
10 giugno 1941 alle quattro del mattino il sommergibile britannico
Taku (capitano di
corvetta Edward Christian Frederic Nicolay) silura ed affonda il
Silvio Scaroni in posizione 32°27’N e 18°42’E, a 70 miglia da Bengasi. Il
Taku
elude poi il contrattacco della scorta.
Il
12 giugno 1941 alle h. 18:00 le
Aosta e
Cadamosto raggiungono Bengasi.
Il
21 dicembre 1941 alle 21:30 la
Aosta
salpa, sola e senza scorta, da Pantelleria verso Tripoli.
La notte sul 24 dicembre 1941 giunge a Zuara restandovi fino al 24.
Il
25 dicembre 1941 alle ore 10:00 giunge a Tripoli.
Il 7 febbraio 1942 alle ore 19:00 la nave, al comando del nocchiere di
prima classe Sesto Franceschi di Porto Santo Stefano, salpò da Pantelleria
alla volta di Tripoli, con un carico di munizioni e 34 uomini di equipaggio.
Proseguendo la navigazione, alle ore 01:30 dell’8 febbraio, la
Aosta
incappò nei cacciatorpediniere britannici
HMS Lively
e HMS Zulu
che la presero a cannonate.
La nave si incendiò.
Quando il fuoco raggiunse le munizioni, la nave esplose ed affondò a sud di
Pantelleria, nel punto 36°04’N e 12°00’E.
Venticinque uomini
dell'equipaggio furono salvati dai Mas 560, Mas 563 e Mas 577.
Nove uomini tra cui il comandante morirono nel naufragio, sei in seguito a
causa delle conseguenze.
I loro nomi:
Luigi Bolpagni, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Ghedi
Salvatore Caroli, secondo capo cannoniere puntatore mitragliere, da
Carovigno
Italo Cocozza, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Casarsa Ligure
Guido Colzi, marinaio cannoniere, da Signa
Vincenzo Di Lieto, marinaio radiotelegrafista, da Cetara
Gerlando Ferlini, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Agrigento
Sesto Franceschi, capo nocchiere di prima classe (militarizzato), da Porto
Santo Stefano
Angelo Gulino, marinaio servizi vari, da San Cataldo
Egidio Pilia, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Nuoro
Martino Proverbio, marinaio fuochista, da Cerro Maggiore
Armando Raffaele, secondo capo meccanico (militarizzato), da Viareggio
Edmondo Rossi, secondo nocchiere (militarizzato), da Viareggio
Luigi Ruocco, marinaio (militarizzato), da Capri
Giuseppe Sgrò, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Casaletto
Raffaele Vitale, marinaio cannoniere, da Napoli
La motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Militare conferita alla
memoria del capo nocchiere militarizzato di prima classe Sesto Franceschi,
nato a Porto Santo Stefano (Grosseto) il 30 dicembre 1888:
"Comandante di motoveliero requisito, destinato al rifornimento munizioni
del fronte libico, attaccato nottetempo da siluranti nemiche, reagiva
decisamente con elevato spirito combattivo, incurante delle fiamme che alte
si levavano dal locale macchine colpito minacciando di estendersi
rapidamente. Resosi vano ogni tentativo di salvare la nave, si dedicava con
vivo senso di abnegazione al salvataggio del personale, dirigendo le
operazioni dal ponte di comando, fermo e sereno di fronte al pericolo sempre
più incombente. Rimaneva al suo posto con incrollabile saldezza d'animo e
incondizionato attaccamento al dovere anche quando, respinta l'offesa nemica
ma irrimediabilmente compromessa l’unità, avrebbe potuto mettersi in salvo,
preferendo scomparire con la sua nave, che di li a poco esplodeva col
carico, nella suprema dedizione alla consegna.
(Mediterraneo Centrale, notte sull’8 febbraio 1942)".
La motivazione della Croce di Guerra al Valor Militare conferita alla
memoria di Edmondo Rossi (nato a Viareggio il 19 maggio 1913), Armando
Raffaele (nato a Viareggio il 19 ottobre 1920), Italo Cocozza (nato a
Casarza Ligure il 22 luglio 1917), Egidio Pilia (nato a Casaletto il 25
dicembre 1919) e Giuseppe Sgrò (nato a Nuoro il 4 giugno 1922):
"Imbarcato su motoveliero, attaccato nottetempo e incendiato da siluranti
nemiche, assolveva il proprio compito con serenità e noncuranza del
pericolo, contribuendo a ribattere l'offesa nemica. All'ordine di abbandono
della nave, in imminente pericolo di esplosione, conservava un contegno
coraggioso e disciplinato finché, colpito da assideramento, scompariva in
mare nell'adempimento del dovere".
La motivazione della Croce di Guerra al Valor Militare conferita alla
memoria di Luigi Ruocco (nato a Capri il 14 dicembre 1920) e Martino
Proverbio (nato a Cerro Maggiore il 12 gennaio 1921):
"Imbarcato su motoveliero, attaccato nottetempo e incendiato da siluranti
nemiche, assolveva il proprio compito con serenità e noncuranza del
pericolo, contribuendo a ribattere l'offesa nemica.
Propagatesi le fiamme al carico e sopravvenuta l'esplosione della nave,
scompariva in mare nell'adempimento del dovere".
La motivazione della Croce di Guerra al Valor Militare conferita alla
memoria di Salvatore Caroli (nato a Carovigno il 27 marzo 1914), Angelo
Gulino (nato a San Cataldo il 1° aprile 1921), Vincenzo Di Lieto (nato a
Cetara il 2 dicembre 1914), Raffaele Vitale (nato a Napol il 19 ottobre
1920), Luigi Bolpagni (nato a Ghedi l’8 agosto 1920), Gerlando Ferlini (nato
ad Agrigento il 22 marzo 1914) e Guido Colzi (nato a Signa il 26 maggio
1921):
"Imbarcato su motoveliero, attaccato nottetempo e incendiato da siluranti
nemiche, assolveva il proprio compito con serenità e noncuranza del
pericolo, contribuendo a ribattere l'offesa nemica. All'ordine di abbandono
della nave, in imminente pericolo di esplosione, conservava un contegno
coraggioso e disciplinato finché, colpito da assideramento, sacrificava la
vita nell'adempimento del dovere".
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