Epoca: 13 aprile 1914 | Fotografo: sconosciuto |
Origine: cartolina postale |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
Il brigantino goletta
Gigino
nel momento del varo.
Venne varato il 13 aprile 1914 dal cantiere Sanguineti, Gotuzzo & Co. al Rione Scogli di Chiavari. Scafo in legno. Stazza 201 tsl, 173 tsn. Lunghezza m. 31,93. Larghezza m. 7,10. Immersione m. 3,85. 1914 Armatore L. Magrini, Viareggio. Compartimento Marittimo di Viareggio. Cap. G. Tonino 1915-1917. 1917 venduto alla Società Prodotti Chimici, Colla e Concimi, Roma. Comp. Roma Cap. D. Tommaso 1918. 1919 Stesso armatore, cambiato nome in Campofranco. Cap. D. Tommaso 1919-1922. 1923 ceduto a Ulisse Guadagnini, Roma. Compartimento Mar. di Roma. Ribattezzato Costanza. Cap. D. Tommasi 1923. Cap. M. Ferruccio 1924-1927. 1932 Fratelli Conte fu Francesco, Ponza. Compartimento Mar. di Gaeta. Ribattezzato Maria Madre. Cap. C. Maggi 1934-1947. 1945, 24 Aprile: un giorno prima della fine della guerra viene affondato a Savona con una carica di esplosivo piazzata dai tedeschi. 1945, 16 Dicembre: riportato a galla, portato in cantiere a Voltri, riparato e motorizzato con 2 diesel 4T.C.SA 6 cilindri 240mm-350mm Klöckner-Humboldt-Deutz A.G. Köln fabbricato nel 1940. Ribattezzato provvisoriamente Chiavari. 1946 Venduto alla Compagnia Armatoriale Milanese, con sede a Genova. Compartimento Marittimo di Genova. Ribattezzato Ambrosiana. 1948 Partito da Genova con il nome fittizio di Ciccillo, dopo uno scalo alla Spezia, giunge in porto a Civitavecchia da dove il 3 febbraio 1948 salpa, esibendo il nuovo nome di Yerushalahim Hanezura, con a bordo un carico di 679 ebrei "illegali", da sbarcare nei pressi di Haifa. Durante il viaggio il veliero, intercettato da corvette britanniche, fu dirottato a Cipro dove internarono gli ebrei, che però riuscirono con altri mezzi a raggiungere le spiagge dello Stato di Israele appena formato. Dopo il sequestro inglese del veliero ex Gigino non vi sono notizie certe. I Registri dei Lloyd's del 1952 lo danno ancora come presente sino al 1951 con il nome di Ambrosiana sempre di proprietà della Compagnia Armatoriale Milanese con la sovrastampa Lost (perduto). |