La nave da carico
Glenesslin naufragata sulla costa rocciosa
vicino a Manzanita nello Stato dell'Oregon il 1° ottobre 1913.
Scritta sull'immagine: Wreck of Gleneslin - 1913 - Neah Kah Nie Mt., Cape
Falcon, Manzanita, Oregon, W42.
Scritto a mano sul verso: Gleneslin, Oct 13 - 1913, Neah Kah Nie Mt.
La foto è di proprietà della Collezione
Puget Sound Maritime Historical Society e si trova nel Museo di Storia e
dell'Industria (MOHAI) di Seattle.
La nave con scafo in ferro
Glenesslin venne
costruita a Liverpool nel 1885 per l'armatore
DeWolf.
Nel 1901 vinse una gara transoceanica con una traversata di 17 giorni.
Nel 1902 il Glenesslin
coprì 1.000 miglia in quattro giorni di fila.
Ha anche tenuto un record mai eguagliato da qualsiasi altra nave a vela: da
Portland,
Oregon, a Port Elizabeth, Sud Africa in 74 giorni.
Questa bellissima nave, una volta che il fiore all'occhiello della flotta
DeWolf, è stata
vittima di un grande numero di errori umani.
La perdita della nave britannica in ferro
Glenesslin culminò in un'inchiesta che
interessò gli armatori e le compagnie di assicurazione in tutto il mondo.
Il 1° ottobre 1913 il Glenesslin,
partito da Santos 176 giorni prima diretto a Portland, è
stato avvistato a vele spiegate insolitamente vicino alla riva.
Era una bella giornata di autunno, il mare calmo ed il cielo era punteggiato
di nuvole
leggere. Spirava una leggera brezza e la visibilità era quasi perfetta.
All'improvviso senza alcun motivo comprensibile la nave mise la prua
direttamente contro la scogliera di Neah-Kah-Nie, cinque miglia a nord del
fiume Nehalem.
Coloro che osservarono la manovra
non credettero ai loro occhi: con tutte le vele a riva lo scafo di ferro
della nave alle ore 14,30 andò ad incagliarsi su una secca tagliente che
produsse un largo squarcio nella stiva proseguendo nell'abbrivio sino a
raggiungere la riva.
Il capitano Owen Williams, comandante, dette il segnale di abbandono nave ed
i 21 membri dell'equipaggio, aiutati dagli abitanti del luogo, furono tratti
in salvo.
Ad un primo esame la nave sembrava in ordine, non presentando rotture o
difetti che ne
potessero spiegare l'incagliamento.
Alle domande della gente sui motivi dell'accaduto né il comandante, capitano
Williams, né
gli ufficiali risposero, ed anche i marinai rimasero in silenzio. Tuttavia
diversi di loro
sembravano ubriachi.
Un secondo esame da parte dei Lloyds certificò l'impossibilità di recuperare
la nave,
proponendone la vendita come rottame, che il 7 ottobre fu acquistato per $
560 da A. Bremmer e John Caavinen di Astoria i quali, constatata la
pericolosità del ricupero, dopo alcuni giorni la cedettero agli abitanti del
posto per $ 100.
Una Corte d'inchiesta costituita dal console britannico, il capitano
Davidson della nave
britannica Lord Templeton ed il capitano Dalton del piroscafo
britannico British Knight, si riunì il 11 ottobre.
Dopo aver interrogato gli ufficiali e l'equipaggio della nave naufragata, la
Corte revocò il
diploma del comandante per tre mesi ed il brevetto del secondo ufficiale
John Colefield per sei mesi. Il primo ufficiale F.W. Harwarth ebbe una nota
di biasimo. Gli ufficiali furono ritenuti anche responsabili del
comportamento del proprio equipaggio, ubriaco al momento dello
spiaggiamento.
Dato che il naufragio si è verificato con tempo relativamente buono, il
capitano Williams è
stato accusato di essere "negligente nel suo dovere." La stessa accusa è
stata mossa al secondo ufficiale, di guardia quando la nave ha colpito le
rocce. Egli aveva permesso
alla nave di avvicinarsi troppo alla costa prima di chiamare il comandante.
Il primo ufficiale se la cavò con un biasimo perché non agì non appena era
stato informato
del minacciato pericolo. Le accuse erano gravi ed evidenti, e le conseguenze
accompagnarono costoro per sempre.
I naviganti che conoscevano la costa dell'Oregon nel punto in cui il
Glenesslin
naufragò
spiegarono che una sacca senza vento si formava all'interno del Capo Falcon
ed una volta che una nave a vela entrava in questa baia, manovrare diventava
quasi impossibile.
Mentre la nave si disfaceva rapidamente sotto l'azione del mare, le azioni
legali
conseguenti non furono affatto rapide: pagine di testimonianze cominciarono
ad accumularsi e le compagnie di assicurazione si rifiutarono di pagare i
crediti.
Dopo estenuanti processi, migliaia di pagine di relazioni e trattative,
l'assicurazione
infine pagò. La causa della perdita della nave venne attribuita
all'inesperienza del
comandante e del secondo, ambedue di 22 anni di età.
La difficoltà di trovare buoni equipaggi per le navi a vela fu forse la
causa maggiore
della scomparsa degli alcioni del mare.
Estratto da: Shipwrecks of the Pacific Coast di James A. Gibbs.
Altra immagine del
Glenesslin alla
scheda
925A. |