ARCHIVIO VECCHIE VELE


636 A.

GLENESSLIN

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: 13 ottobre 1913 Fotografo: Dr. Thomas R. Monk, Tillamook, Or
Origine: Cortesia del Museo della Storia e dell'Industria di Seattle ©

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave da carico Glenesslin naufragata sulla costa rocciosa vicino a Manzanita nello Stato dell'Oregon il 1° ottobre 1913.

Scritta sull'immagine: Wreck of Gleneslin - 1913 - Neah Kah Nie Mt., Cape Falcon, Manzanita, Oregon, W42.
Scritto a mano sul verso: Gleneslin, Oct 13 - 1913, Neah Kah Nie Mt.
La foto è di proprietà della Collezione Puget Sound Maritime Historical Society e si trova nel Museo di Storia e dell'Industria (MOHAI) di Seattle.

La nave con scafo in ferro Glenesslin venne costruita a Liverpool nel 1885 per l'armatore DeWolf.

Nel 1901 vinse una gara transoceanica con una traversata di 17 giorni.
Nel 1902 il
Glenesslin coprì 1.000 miglia in quattro giorni di fila.
Ha anche tenuto un record mai eguagliato da qualsiasi altra nave a vela: da Portland,
Oregon, a Port Elizabeth, Sud Africa in 74 giorni.
Questa bellissima nave, una volta che il fiore all'occhiello della flotta DeWolf, è stata
vittima di un grande numero di errori umani.

La perdita della nave britannica in ferro
Glenesslin culminò in un'inchiesta che interessò gli armatori e le compagnie di assicurazione in tutto il mondo.

Il 1° ottobre 1913 il
Glenesslin, partito da Santos 176 giorni prima diretto a Portland, è
stato avvistato a vele spiegate insolitamente vicino alla riva.

Era una bella giornata di autunno, il mare calmo ed il cielo era punteggiato di nuvole
leggere. Spirava una leggera brezza e la visibilità era quasi perfetta.

All'improvviso senza alcun motivo comprensibile la nave mise la prua direttamente contro la scogliera di Neah-Kah-Nie, cinque miglia a nord del fiume Nehalem.

Coloro che osservarono la manovra non credettero ai loro occhi: con tutte le vele a riva lo scafo di ferro della nave alle ore 14,30 andò ad incagliarsi su una secca tagliente che produsse un largo squarcio nella stiva proseguendo nell'abbrivio sino a raggiungere la riva.

Il capitano Owen Williams, comandante, dette il segnale di abbandono nave ed i 21 membri dell'equipaggio, aiutati dagli abitanti del luogo, furono tratti in salvo.

Ad un primo esame la nave sembrava in ordine, non presentando rotture o difetti che ne
potessero spiegare l'incagliamento.

Alle domande della gente sui motivi dell'accaduto né il comandante, capitano Williams, né
gli ufficiali risposero, ed anche i marinai rimasero in silenzio. Tuttavia diversi di loro
sembravano ubriachi.

Un secondo esame da parte dei Lloyds certificò l'impossibilità di recuperare la nave,
proponendone la vendita come rottame, che il 7 ottobre fu acquistato per $ 560 da A. Bremmer e John Caavinen di Astoria i quali, constatata la pericolosità del ricupero, dopo alcuni giorni la cedettero agli abitanti del posto per $ 100.

Una Corte d'inchiesta costituita dal console britannico, il capitano Davidson della nave
britannica Lord Templeton ed il capitano Dalton del piroscafo britannico British Knight, si riunì il 11 ottobre.

Dopo aver interrogato gli ufficiali e l'equipaggio della nave naufragata, la Corte revocò il
diploma del comandante per tre mesi ed il brevetto del secondo ufficiale John Colefield per sei mesi. Il primo ufficiale F.W. Harwarth ebbe una nota di biasimo. Gli ufficiali furono ritenuti anche responsabili del comportamento del proprio equipaggio, ubriaco al momento dello spiaggiamento.

Dato che il naufragio si è verificato con tempo relativamente buono, il capitano Williams è
stato accusato di essere "negligente nel suo dovere." La stessa accusa è stata mossa al secondo ufficiale, di guardia quando la nave ha colpito le rocce. Egli aveva permesso
alla nave di avvicinarsi troppo alla costa prima di chiamare il comandante. Il primo ufficiale se la cavò con un biasimo perché non agì non appena era stato informato
del minacciato pericolo. Le accuse erano gravi ed evidenti, e le conseguenze  accompagnarono costoro per sempre.

I naviganti che conoscevano la costa dell'Oregon nel punto in cui il
Glenesslin naufragò
spiegarono che una sacca senza vento si formava all'interno del Capo Falcon ed una volta che una nave a vela entrava in questa baia, manovrare diventava quasi impossibile.

Mentre la nave si disfaceva rapidamente sotto l'azione del mare, le azioni legali
conseguenti non furono affatto rapide: pagine di testimonianze cominciarono ad accumularsi e le compagnie di assicurazione si rifiutarono di pagare i crediti.

Dopo estenuanti processi, migliaia di pagine di relazioni e trattative, l'assicurazione
infine pagò. La causa della perdita della nave venne attribuita all'inesperienza del
comandante e del secondo, ambedue di 22 anni di età.

La difficoltà di trovare buoni equipaggi per le navi a vela fu forse la causa maggiore
della scomparsa degli alcioni del mare.

Estratto da: Shipwrecks of the Pacific Coast di James A. Gibbs.

Altra immagine del Glenesslin alla scheda 925A.

ELENCO ALFABETICO VELIERI