ARCHIVIO VECCHIE VELE


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819 A.

BEAR

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ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: anno 1935 Fotografo: sconosciuto
Origine: Cortesia di Haze Gray & Underway

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave goletta Bear venne costruita nel 1874 da Alexander Stephen & Sons, Ltd. a Dundee in Scozia.

Destinata alla caccia alle foche del Mar Glaciale Artico, venne realizzata con scafo molto robusto con un fasciame di quercia di 15,25 cm. di spessore per sopportare la pressione dei ghiacci.

Scafo in legno, dislocava 1.675 tonnellate. Lunghezza 60,50 metri, larghezza 9,10, immersione 5,70.

Equipaggio da 35 a 40 uomini.

Venne montato un motore a vapore per la propulsione ausiliaria da 300 ihp ad un'elica.

Dal 1874 al 1884 la nave fu destinato alla caccia alle foche.

Nel 1883, l'anno migliore, portò a casa più di 30.000 pelli.

Nel 1884, dopo essere stata completamente revisionata, venne acquistata dal Governo Americano per essere utilizzata nel soccorso alla Spedizione Greely, rimasta intrappolata nella Baia Lady Franklin nella Groenlandia del Nord.

Due tentativi di portarle soccorso, nel 1881 e nel 1882, fallirono per l'impossibilità di rompere il ghiaccio. I membri della Spedizione Greely, disperando ormai di veder arrivare i soccorsi, nell'agosto 1883, senza più viveri ed in cattive condizioni, levarono il campo e si diressero a piedi verso sud sino ad ottobre, quando dovettero rimontare il campo per trascorrere l'inverno.

L'utilizzo del Bear era l'ultima speranza ed il Governo non perse tempo ad inviarla al nord: dopo una corsa a New York per la preparazione lasciava quel porto il 25 aprile 1884 diretta a nord.

Fece scalo a St. John per le ultime provviste ed insieme al Thetis (vedi scheda 844A), altra baleniera acquistata per lo scopo, il 4 maggio 1884 mise la prua verso nord.

Correndo con vela e motore, presto entrò nel ghiaccio, spingendosi sempre più all'interno del pack.

Il 22 giugno finalmente trovarono il campo: rimanevano ancora in vita solo il capo della spedizione  Luogotenente A. W. Greely e sei uomini.

Il Bear fece subito vela per il sud e portò i sopravvissuti a Portsmouth nel New Hampshire per le cure.

Completato il salvataggio la Marina impiegò il Bear nel Servizio Doganale nel Mare di Bering.

Dal 1886 con porto di armamento a San Francisco iniziò una carriera lunga quarant'anni: ogni primavera salpava per l'Artico e veniva utilizzato come nave soccorso, postale, trasporto viveri, ospedale, dipartimento di polizia e tribunale per gli insediamenti isolati.

Con l'approssimarsi dell'inverno tornava a San Francisco dove veniva disarmato sino alla primavera successiva.

Per gli insediamenti del Grande Nord divenne un'importante istituzione che legava quegli uomini isolati alla nazione americana.

Diede inoltre un importante aiuto alla città di San Francisco in occasione del terremoto del 1906.

Nel 1897 dopo un'estate impegnativa, durante il trasferimento a San Francisco fece scalo a Seattle e lì si venne a sapere che otto baleniere con 265 uomini erano bloccate nei ghiacci al largo di Point Barrow all'estremità nord dell'Alaska.

Il Presidente McKinley personalmente chiese l'intervento del Bear, anche se nessuna nave si era mai spinta così a nord in quel periodo dell'anno.

Il Bear accettò la sfida ed il 27 novembre 1897 partì verso nord.

Dopo aver navigato per giorni nel mare freddo e tempestoso, per l'impossibilità di proseguire oltre dovette fermarsi nel ghiaccio davanti a Cap Vancouver a Nelson Island, a 1.200 miglia dalle baleniere.

Tre Ufficiali del Bear, i Luogotenenti Jarvis e Bertholf più il Medico di bordo si offrirono volontari per una spedizione a piedi attraverso il pack.

Impiegarono 120 giorni percorrendo il tragitto ad una media di 10 miglia al giorno e nelle ultime 800 miglia raccattarono e spinsero davanti a sé una mandria di renne per nutrire i marinai, certamente affamati.

Arrivarono giusto in tempo: i marinai da qualche giorno stavano mangiando i loro stivali.

Il Bear poté ripartire verso nord solo in primavera allo sciogliersi dei ghiacci, arrivando a Point Barrow in luglio.

Anche il Bear venne subito imprigionato dai ghiacci: la pressione sulle fiancate piegava la nave e torceva il timone. Solo lo sforzo di tutti i marinai che scavavano continuamente il ghiaccio attorno alla nave riuscì a salvarla.

Completato il salvataggio e liberata dal ghiaccio, veleggiò verso sud rompendo il pack.

Nel 1915 il Bear venne registrato nella Guardia Costiera. Durante la prima guerra mondiale fece servizio nella Marina, ma dopo la guerra ritornò a pattugliare il Mare di Bering.

Nel 1921, anche se ritenuto ormai superato, rimase in servizio per mancanza di rimpiazzi.

Nel 1924 rimase intrappolato nei ghiacci e, spinto sulla costa dalla tempesta, venne ritenuto perduto. Invece la stessa tempesta lo sospinse al largo con lievi danni.

Il 1926 fece il 36° ed ultimo viaggio nel Mare di Bering.

Nel 1928 entrò in servizio la nuova nave Northland a sostituirlo.

A seguito della radiazione del Bear dal servizio, la nave fu donata dalla città di Oakland (California) e divenne un museo. Tuttavia il suo riposo non fu lungo.

Poco dopo la radiazione del Bear l'Ammiraglio Byrd decise di acquistare la nave per sostituire il suo vecchio vascello City of New York per la sua prossima spedizione al Polo Sud.

La città di Oakland mise il Bear all'asta e l'Ammiraglio Byrd se ne aggiudicò la proprietà superando l'offerta di $ 1.000 fatta da un demolitore, offrendo solo $ 50 in più.

Ribattezzato
Bear of Oakland, il bastimento salpava per Boston dove venne messo in cantiere.

Alla fine dei lavori, il 25 settembre 1933 salpava per la Nuova Zelanda.

Dopo una burrascosa traversata sino ai Banchi Diamond, dovette tornare indietro e nell'ottobre 1933 venne messo nel cantiere Shipbuilding & Drydock a Newport News per riparazioni di emergenza.

Terminati i lavori salpò e finalmente il 6 gennaio 1934 giunse a Wellington, NZ.

Il 19 gennaio 1934 salpava da Wellington per la base antartica di Little America, dove giunse dodici giorni dopo con viveri ed equipaggiamenti.

In seguito fece altri viaggi di collegamento tra la Nuova Zelanda e l'Antartide.

Durante l'inverno antartico venne sottoposto ad importanti lavori di revisione.

Il 1° gennaio 1935 salpava ancora verso sud con provviste. Era talmente carico che aveva soltanto 50 cm. di bordo libero.

Giunto il 19 gennaio alla base di Little America iniziarono i lavori di evacuazione della base. Per due settimane, lavorando 24 ore al giorno, il Bear fece la spola trasportando merce dalla base al piroscafo Ruppert ormeggiato al largo.

Il 5 febbraio l'evacuazione fu completata ed il Bear poté salpare per Boston.

La nave rimase per anni abbandonata senza manutenzione all'ormeggio in quel porto. Molti pensavano che non avrebbe mai più navigato.

Nel 1939 il Presidente Roosevelt chiese all'Ammiraglio Byrd di organizzare una spedizione per rivendicare la sovranità su territori dell'Antartide non ancora reclamati da alcuna potenza.

Il Bear venne rimesso in cantiere e ristrutturato per essere utilizzato come nave ammiraglia della spedizione. Venne rinnovata l'alberatura e montati due nuovi motori diesel e, insieme al Northland salpò per l'Antartico il 22 novembre 1939.

Giunse in Antartico il 31 dicembre. Durante le settimane seguenti si inoltrò all'interno in punti così a sud mai prima raggiunti da nessuna nave. Ad un certo punto finì intrappolato nei ghiacci rischiando di rimanere stritolato. Solo l'aereo di cui era dotato gli permise di trovare un canale libero dai ghiacci e salvarsi.

Ancora una volta il Bear trascorse l'inverno antartico in Nuova Zelanda, ritornando a fine dicembre 1940 a recuperare la spedizione.

Durante il viaggio di ritorno a Boston infuriava la battaglia dell'Atlantico.

A causa della scarsezza di naviglio il Bear ritornò al servizio della Marina come pattugliatore davanti alla Groenlandia.

La sua alberatura venne ridotta a due alberi e divenne un vascello a motore.

Nel servizio di pattugliamento fu la prima nave della marina americana a catturare un'unità nemica: la nave tedesca Busko mentre stava per rendere operativa una stazione radio per assistere gli U-Boote.

Il Bear continuò il servizio di pattugliamento sino a che non poté essere sostituito con una nuova unità, dopo di che venne messo in disarmo a Boston.

Dopo la fine della guerra il
Bear venne messo in vendita e fu acquistato da Frank M. Shaw di Montreal per $ 5.199.

Gli diede il nome di Arctic Bear. Nel 1948 venne rimorchiato in Canada per essere riconvertito in bastimento per la caccia alle foche ma  il progetto non fu mai realizzato.

L'Arctic Bear venne abbandonato nel fango ad Halifax sino a che, nel 1962, venne rivenduto per essere trasformato in ristorante galleggiante a Filadelfia con l'antico nome.

Nel marzo 1963 venne preso dal rimorchiatore
Irving Birch per essere rimorchiato da Halifax a Filadelfia.

Dopo qualche giorno dalla partenza una tempesta ruppe il cavo. L'albero di trinchetto del Bear si tranciò e cadendo verticalmente produsse una falla nella stiva che lentamente ma inesorabilmente fece affondare la nave.

Ciò avvenne alla mattina presto del 19 marzo 1963 a 250 miglia ad est di Boston a 42°40'Nord e 65°11'Ovest.

Foto: la USS
Bear ad Oakland, California, nella stagione invernale 1935.

Altre immagini della USS Bear alle schede 820A, 821A, 822A.

Immagine e note tratte da:  http://www.hazegray.org

ELENCO ALFABETICO VELIERI