ARCHIVIO VECCHIE VELE


825 A.

DISCOVERY

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: anno 1901 Fotografo: G. Clerc-Rampal
Origine: Freshwater and Marine Image Bank

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Mentre il secolo XIX stava per concludersi le britanniche Royal Society e Royal Geographical Society organizzarono una spedizione all'Antartide con l' obiettivo di determinare la natura e l'estensione del continente antartico, di penetrare nel suo interno, di accertare la natura della calotta di ghiaccio, di osservare il carattere delle rocce sottostanti e dei loro fossili.

Altro obiettivo era quello di ottenere una serie quanto più completa possibile di osservazioni magnetiche e meteorologiche, di osservare le profondità e temperature dell'oceano, di svolgere osservazioni col pendolo, di scandagliare e dragare i fondali.

Il comando di quella che fu chiamata la Spedizione Antartica Nazionale fu dato a Robert Falcon Scott, un trentaduenne tenente di vascello esperto di siluri della Marina Reale Britannica, privo di esperienza delle regioni polari ma abile, ambizioso e deciso.

La nave, appositamente progettata dall'Ammiragliato, era il brigantino a palo Discovery.

Venne costruito dal cantiere della Dundee Shipbuilders' Company a Dundee in Scozia appositamente per la British Royal Antarctic Expedition.

Il costo fu di £ 34.050 più £ 10.322 per il motore.

La chiglia venne posata nel marzo 1900 nel vecchio scalo di Stephen's (Panmure) a Dundee.

Il varo avvenne il 21 marzo 1901 sul fiume Tay.

Venne registrato a Londra che divenne il suo porto di armamento con il nome di Steam Yacht Discovery.

Scafo in spesso legno, stazza 1.570 tonnellate lorde. Lunghezza 52,10 metri, larghezza 10,30. Immersione 4,80.

Venne montato un motore ausiliario con propulsione ad un'elica a due pale sollevabile.

Affinché le osservazioni potessero essere più precise, venne predisposta un'area di 10 mq. per un osservatorio magnetico completamente libera da guarnizioni di ferro e acciaio.

Tra gli ufficiali vi era Ernest Henry Shackleton il quale, dopo Amundsen, doveva diventare il più grande rivale di Scott nell'attacco al Polo Sud.

Fu deciso che la spedizione avrebbe seguito la rotta di Sir James Ross nel Mare di Ross, tentando di scoprire se le montagne che Ross pensava di aver visto all'estremità orientale della barriera di ghiaccio esistessero effettivamente e se possibile sbarcare sulla piattaforma di ghiaccio per svernare sulla costa della Terra di Victoria.

Il Discovery salpò da Dundee nel giugno 1901 per gli East India Docks di Londra, dove iniziò l'imbarco dei viveri e del materiale.

Il 6 agosto 1901 salpò da Cowes al comando di Scott diretto a South Trinidad, a Città del Capo ed in Nuova Zelanda.

Il 3 gennaio 1902 passò il Circolo Polare e cinque giorni dopo avvistò il continente Antartico.

Il 21 gennaio 1902 il Discovery entrò nel Golfo di McMurdo e quindi si avvicinò alla costa est navigando lungo la sponda nord dell'isola di Ross fino a Capo Crozier ai piedi del Monte Terror.

Scott portò il Discovery lungo il margine del pack fino a che il 29 gennaio a 165° E, a oriente del più lontano punto raggiunto da Ross, scoperse una terra che si stendeva verso nord-est. Scott la chiamò Terra di Re Edoardo VII.

La banchisa gli impedì di continuare la navigazione e riportò indietro la sua nave fino ad una baia nell'Isola di Ross a 77°50' S e l'8 febbraio 1902 vi si attraccò.

Qui il 4 febbraio il Luogotenente Armitage e il fisico ed esperto in magnetismo Luigi Bernacchi sbarcarono con una slitta e risalirono le pendici fino alla piattaforma di ghiaccio e Scott fece un'ascensione con un pallone frenato.

L'inverno fu trascorso in capanne erette alla Hut Point, un promontorio all'estremità sud dell'isola di Ross. Prima che scendesse la notte antartica, vennero eseguiti viaggi di ricognizione per familiarizzare i marinai con sci, slitte e cani, con i quali peraltro si ebbero grandi difficoltà tanto che si dimostrò più facile trainare le slitte a mano.

Il 2 novembre 1902 Scott, Wilson e Shackleton con 19 cani e 3 slitte fecero in un tentativo di attraversare la piattaforma di ghiaccio per raggiungere il Polo Sud. Dopo 59 giorni tornarono indietro: era scoppiato lo scorbuto ed il ritorno al Discovery fu un vero incubo. Avevano raggiunto la massima latitudine mai toccata da un uomo ad 82°17' S ed avvistato la grande catena transantartica e percorso 900 miglia.

L'anno successivo fu organizzata dall'Ammiragliato, che aveva frattanto noleggiato il
Morning e la baleniera Terra Nova (vedi scheda 828A) una spedizione di soccorso chiamata Ziegler Relief Expedition. Le due navi arrivarono nel Golfo di McMurdo il 5 gennaio 1904. Frattanto Scott, Evans e Lashby avevano fatto un importante viaggio a 2700 metri sul ghiaccio fino a 7°59' S e 146°3' E.

Quando Scott raggiunse il Discovery bloccato nel ghiaccio trovò che era già arrivata la nave appoggio Morning, ormeggiata a sei miglia al largo in acque libere dal ghiaccio. Quando il Morning salpò per l'Inghilterra il 2 marzo Scott rinviò un certo numero di invalidi, uno dei quali era Shackleton.

Trascorsi due anni bloccato nei ghiacci antartici, il Discovery salpava per l'Inghilterra.

La spedizione raggiunse Spithead nel Canale della Manica il 10 settembre 1904.

Frattanto, essendo la Società Geografica Nazionale in difficoltà economiche, si rese necessario vendere la nave.

Acquirente fu la Hudson Bay Company, alla quale per i suoi traffici con gli avamposti del Grande Nord serviva un bastimento in grado di rompere il ghiaccio.

Acquistata per un quinto del costo di costruzione, negli anni seguenti venne utilizzata come nave da trasporto di pellicce nel suo viaggio annuale verso Londra e merci varie verso lo Stretto di Hudson e ad ovest a Charlton Island attraverso James Bay.

Nel 1913 il Discovery viene messo in disarmo a Londra, rimpiazzato dal nuovo piroscafo rompighiaccio Nascopie e la Hudson Bay Co. accetta di vendere la nave a J. Foster Stackhouse, membro della Royal Scottish Geographical Societies, per £ 9.500.

Con l'aiuto di Sir Clement Markham venne pianificata una spedizione antartica con lo scopo di determinare quali fossero le terre dell'Antartico continentali e quali quelle  insulari.

Allo scopo di raccogliere fondi sufficienti nel 1915 si imbarcò per gli Stati Uniti ma al suo ritorno morì nell'affondamento del Lusitania, silurato dai tedeschi, sul quale era imbarcato.

Il Discovery rimase di proprietà della Hudson Bay Co., che trattenne la caparra di £ 1.000 in precedenza versatale.

Venne allora noleggiato al governo francese ed inizia i trasporti tra New York ed Arcangelo in Russia in un'area dove le tempeste ed il ghiaccio erano più temibili degli U-Boats e delle mine tedesche.

Salpando da Brest con un carico di munizioni, giunse ad Arcangelo il 22 ottobre 1915. Scaricate le munizioni nel porto in pieno caos, ricaricò alcolici e precipitosamente riprese il mare prima di venire bloccato dai ghiacci.

Il 24 dicembre nel viaggio di ritorno evitò per poco l'uragano violento che invece mandò a fondo il Morning che fu la prima nave soccorso nella spedizione Antartica del 1901-1904 e l'Active, baleniera scozzese che precedette il Discovery nell'Artico nel 1892-1893, ambedue cariche di munizioni e facenti parte dello stesso contratto di noleggio del Discovery.

Nel maggio 1916 la nave venne messa ai lavori a Devonport e preparata per andare in soccorso della Spedizione Shackleton in Antartico in quanto la nave della spedizione, l'Endurance, naufragò nel dicembre 1915 lasciando gli esploratori sul ghiaccio.

Il Discovery partì il 10 agosto 1916 al comando del Cap. James Fairweather di Dundee. Giunse nelle Falklands in appena venti giorni percorrendo 100 miglia al giorno, quando la spedizione era già stata soccorsa il 30 agosto da una nave sudamericana. Così a fine novembre il Discovery rientrava a Plymouth.

Sempre di proprietà della Hudson Bay Company, il Discovery passa i tre anni seguenti come mercantile al servizio della sussidiaria Bay Steam Company. In convoglio con altri mercantili sotto la minaccia degli U-Boats attraversò l'Atlantico varie volte facendo la spola tra i porti americani, francesi e spagnoli.

Nel 1918 fece l'ultimo viaggio nella Baia di Hudson entrando nello Stretto di Hudson il 26 luglio. A causa del ghiaccio ebbe danni alla timoneria e rimase bloccato nel pack, ma ancora una volta si liberò raggiungendo Charlton Island il 10 settembre 1918.

Nei primi del 1919, a guerra finita, tornò ai trasporti sulle rotte tra Rotterdam, Le Havre e Hull.

Nel giugno 1919 il Discovery venne noleggiato alla Merchant Trading Company per il trasporto via Mar Nero di vettovagliamenti all'esercito Bianco che in Russia combatteva contro l'Armata Rossa. Si trovò a Novorossysk quando l'Armata Bianca era a 400 km. da Mosca, che alla fine dell'anno venne però sconfitta.

Di ritorno dalla Russia, non essendosi concluso un contratto di noleggio per il trasporto di carbone, la Bay Steamship Co. decise di disarmare la nave che dal giugno 1920 rimase inattiva nei West India Docks di Londra.

Nel 1922 venne affittata alla 16. SquadraScouts  di Truppe di Marina Stepney come quartiere generale temporaneo.

Nell'ottobre 1922 il Discovery venne acquistato dagli Agenti della Corona per le Colonie per una ricerca scientifica nei Mari del Sud. Venne portato nel cantiere Vospers a Gosport nello Hampshire per una completa ristrutturazione ed il porto di armamento fu trasferito da Londra a Port Stanley nelle Isole Falklands.

Dal 1925 al 1927 svolse ricerche sulla fauna marina, sulla migrazione e censimento delle balene e sulla consistenza delle risorse ittiche attorno alle Falklands, alla Georgia del Sud, alle Orcadi del Sud ed alle Shetlands del Sud. Percorse 37.000 miglia facendo 299 stazioni di rilevamento. Questi rilevamenti furono la base per i successivi ed odierni studi oceanografici.

Negli anni seguenti il Governo Britannico prestò la nave alle spedizioni antartiche britanniche, australiane e neozelandesi. Fece parte della Spedizione Mawson incaricata di disegnare le mappe costiere del Continente Antartico e partecipò a numerose spedizioni per importanti studi oceanografici.

Nel 1936 il Discovery venne radiato e quasi abbandonato nel porto di Londra, affidato ai Boy Scouts come palestra per addestramento.

Durante la seconda guerra mondiale venne utilizzato dalla Royal Navy per addestrare i marinai. In uno di questi il cavo di un pallone frenato si impigliò nell'alberatura facendola crollare e nell'ultimo periodo di guerra le sue caldaie ed i motori vennero asportati come rottame per essere rifusi.

Restituito ai Boy Scouts dopo la guerra, nel 1950 i costi per il suo mantenimento divennero insostenibili e la nave venne ceduta all'Ammiragliato Britannico senza condizioni per essere utilizzata dalla Royal Naval Volunteer Reserve.

Dal 1955 l'unità venne messa sotto custodia diretta dell'Ammiragliato.

Per prevenire la sua distruzione venne fondato il Discovery Trust sotto il patrocinio del figlio del Capitano Scott, Peter.

Tuttavia nel 1979 la nave era così deteriorata da costituire un pericolo ed il Ministero della Difesa, considerando ingiustificati i costi della sua ristrutturazione, cercava un acquirente ed attrasse l'interesse del Maritime Trust.

Il Discovery venne trasferito al Maritime Trust il 2 aprile 1979 che, insieme al National Maritime Museum si impegnò al restauro.

Il Trust raccolse donazioni per £ 500.000 ed i lavori di restauro iniziarono e durarono diversi anni.

Nel 1986 i lavori terminarono ed attualmente il Discovery è all'ormeggio sul fiume Tay a Dundee dove fu varato, trasformato in bellissimo e frequentatissimo museo.

Sito web del Museo: http://www.rrsdiscovery.com/

L'immagine è tratta dal libro "Mer : la Mer Dans la Nature, la Mer et l'Homme"  Librairie Larousse, Paris, France, 1913, pagina 15.

Fa parte della Collezione della Freshwater and Marine Image Bank e si trova nella Biblioteca dell'Università dello Stato di Washington, USA.
Elaborazione dello staff della UW Fisheries-Oceanography Library.

Un'altra immagine del Discovery alla scheda 920A.

ELENCO ALFABETICO VELIERI