ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 

1017B.

R O M A
FIRENZE


 
Epoca: 31 agosto 1912 Fotografo: Timoleone Civicchioni

Origine: cartolina Edizioni Civicchioni, Chiavari

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Il piroscafo passeggeri Roma al momento del varo.

Venne costruito nel 1912 dalla Società Esercizio Bacini di Genova nel cantiere di Riva Trigoso.
Varato il 31 agosto 1912.
Consegnato in settembre 1912.
Scafo in acciaio.
Stazza 3952 tsl, 2328 tsn.
Lunghezza m. 344.5
Larghezza m. 44.6
Immersione m. 24.5
Lunghezza 106,88 m.
Larghezza 13,68 m.
Pescaggio 6,75 m.
Propulsione: 2 macchine alternative a vapore a triplice espansione, 6 cilindri Ø 610, 865 & 1500 x corsa 1045 mm.
Potenza 454 HP nominali.
Velocità 12 nodi.
Costruzione Società Esercizio Bacini, Genova.
Equipaggio 73.
Passeggeri 1250 suddivisi in 29 cabine di prima classe con salone da pranzo, 14 cabine di seconda classe con sala da pranzo, 146 posti letto in cabine multiple e dormitori di terza classe.

1912 Costruito per conto della Società Nazionale di Servizi Marittimi di Genova.

1913 Ceduto alla Società Marittima Italiana di Genova per liquidazione della Società
         Nazionale di Servizi Marittimi
. Compartimento di Genova.

1915 Requisito dalla Regia Marina. Utilizzato per trasporto truppe.

1918 Il 19 luglio salpava da Napoli per Chin-kwan-Tao presso Tientsin in Cina,
         trasportando il Comando del Corpo di Spedizione italiano in Estremo Oriente e 672
         soldati inviati per supporto ai Bianchi contro le forze comuniste durante la guerra
         civile russa. Al ritorno, salpando dalla Cina il 10 settembre, riportava in patria 727
         ex prigionieri austriaci di etnia italiana liberati dai campi di prigionia russi, gettando
         l'ancora nel porto di Napoli il 22 ottobre.
         A fine anno il Roma fece un secondo viaggio in Estremo Oriente, a Vladivostok,
         ritornando con un altro gruppo di ex prigionieri.
         Al termine del conflitto fu riconsegnato alla società armatrice.

1923 Ceduto alla  Società Marittima Italiana di Genova.
         Stesso nome.

1924 Venduto alla Compagnia Italiana Transatlantica (CITRA) di Genova.
         Stesso nome.

1924 Ceduto alla Società Italia di Navigazione di Genova.
         Stesso nome.

1926 Ribattezzato
Firenze per evitare l'omonimia con il varo del piroscafo Roma della
         Navigazione Generale Italiana.

1926 Il 14 novembre salpò da Napoli con a bordo la Missione Astronomica Italiana
         nell'Oltregiuba. Il 17 dicembre, dopo scali a Catania, nel Mar Rosso e nell'Oceano
         Indiano, gettava l'ancora nel porto di Chisimaio.

1932 Passato alla Tirrenia, Flotte Riunite Florio-Citra, Napoli.
         Nome
Firenze.
         Utilizzato sulla linea Genova - Palma di Maiorca - Malaga - Ceuta - Tangeri -
         Cadice - Siviglia.

1933 Portato in cantiere a Napoli, fu sottoposto ad importanti lavori di ammodernamento 
         degli interni e un cambio di alimentazione delle caldaie dal carbone alla nafta.

1937 In gennaio 1937 fu assegnato alla nuova Società Tirrenia di Navigazione di Napoli,
         continuando a prestare servizio sulla stessa rotta.
         Nome invariato.

1940 Il 5 maggio la nave salpava da Siracusa con a bordo 303 profughi ebrei diretti a
         Bengasi, dove giunse il 7 maggio.

1940 Il 18 ottobre la nave venne requisita a Napoli dalla Regia Marina.
         Non venne iscritta nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato.

1940 Il 28 ottobre alle ore 17:00, in convoglio con i piroscafi
Argentina e Premuda salpava
         da Bari per Valona, trasportando 1871 militari, 150 quadrupedi, 27 veicoli e 184
         tonnellate di materiale; il convoglio arriva a Valona alle 06:30 del 29 ottobre.
        L'8 novembre 1940 alle 23:30 i piroscafi
Firenze, Argentina, Italia e la m/n Città di
        Marsala
, con a bordo 3.219 uomini e 287 tonnellate di materiali, partono da Bari per
        Durazzo giungendovi il giorno dopo alle ore 10:00.
        Il 10 novembre alle ore 16:00 il convoglio ripartì per Bari, giungendovi l'11 novembre
        alle ore 8:10.

1940 Il 13 novembre alle ore 2:00 i piroscafi
Firenze, Italia, Città di Marsala, Galilea,
         salparono da Bari per Valona trasportando 1.662 militari e 48 quadrupedi, giungendo
         a Valona alle ore 16:20.

1940 Il 22 novembre il
Firenze e la motonave da carico Barbarigo lasciarono Brindisi alle
         ore 05:40, trasportando 781 uomini, 38 quadrupedi e 59 tonnellate di materiali.
         Arrivo a Durazzo alle ore 11:45.
         Il 29 novembre i piroscafi
Firenze, Milano e Città di Marsala trasportarono 2683
         militari, 107 quadrupedi e 120 tonnellate di materiali da Bari salpando alle ore 00:30
         giungendo a Durazzo alle ore 15:40.
         Il 5 dicembre i
Firenze, Milano e Città di Marsala partirono da Bari trasportando
         2674 uomini e 301,5 tonnellate di materiale a Durazzo.
         Il 14 dicembre il
Firenze, il Milano e l'Aventino, imbarcarono a Bari 3.660 militari,
         138 quadrupedi e 205 tonnellate di materiali, salpando alle ore 22:00 e giungendo a
         Durazzo alle ore 10:00 del 15.

1940 Il 24 dicembre alle ore 01:00 il
Firenze e l'Italia salparono per Valona con gli alpini
         del 2º Reggimento della 4ª Divisione Cuneense. Le due navi a Brindisi si unirono ad
         un convoglio composto dai piroscafi
Zeno e Monrosa e Barbarigo insieme al p.fo
        
Argentina ed alla m/n Narenta, scortate dall'incrociatore ausiliario Barletta e dalla
        torpediniera
Andromeda. Questi quattro trasporti avevano a bordo 3.070 tra ufficiali e
        soldati diretti in Albania, 711 quadrupedi, 334 tonnellate di viveri e 1095 tonnellate di
        materiale.
        Sul
Firenze erano imbarcati 996 uomini, al comando del capitano Antonino Cacace.
        Il convoglio salpò da Brindisi alle ore 07:30 ad una velocità di 12 nodi procedendo a
        zig-zag, con arrivo previsto a Valona per le ore 14:30 di quel giorno.

        Giunto alle ore 12:25 ad una ventina di miglia a nord-ovest di Saseno, il
Barletta evitò
       il siluro di un sommergibile. Il convoglio proseguì nella navigazione. Alle ore 13:20 il
      
Firenze fu colpito da un siluro lanciato dal sommergibile greco Papanikolis (cap. di
       corvetta Miltiadis Iatridis) e rimase immobile nel punto 40°34' N e 19°02' E (12 miglia
       a ovest-nord-ovest di Saseno) lanciando il segnale di soccorso. Il siluro aveva centrato
       la sala macchine. L'esplosione fu potente. Vista la gravità dei danni fu ordinato
       l'abbandono nave. Il
Barletta e la Andromeda si fermarono a soccorrere i naufraghi
       mentre le altre navi proseguirono nella loro rotta. Il
Firenze stava lentamente
      affondando di poppa ma il
Barletta si affiancò al Firenze e fece in tempo a salvare 874
      uomini che vennero trasbordati.
      La nave giace a poco più di 30 metri di profondità a nord di Valona in posizione 40.567°      N e 19.033° E a circa 25 miglia dal punto in cui era stata vista per l'ultima volta il
      24 dicembre 1940.
      Vennero tratte in salvo 903 persone, delle quali una ventina di feriti.
      Le vittime furono 93, di cui tre membri dell'equipaggio e 90 alpini.

Altra immagine della nave alla scheda N° 1018B.

ELENCO ALFABETICO PIROSCAFI