Il piroscafo misto passeggeri
/ mercantile
Vincenzo Florio
alla banchina, in operazioni di movimentazione merci.
Venne varato il 29 marzo 1880 dal cantiere Alexander Stephen & Sons, Ltd.,
Govan Linthouse, Glasgow. Numero di cantiere 242.
Completato il 22 aprile 1880.
Scafo in ferro.
Stazza lorda 2817 tsl.
Stazza netta 1852 tsn.
Lunghezza m. 107,30.
Larghezza m. 11,80.
Immersione m. 8,30.
Propulsione: motrice compound a 2 cilindri Ø 1220 & 2285 x corsa 1220 mm.
Potenza 468 HP nominali, 370 HP indicati.
1 asse / 1 elica.
Costruzione
A. Stephen & Sons, Glasgow.
Velocità nodi 8½.
Armatori:
1881
Ignazio & Vincenzo
Florio & Co. Vapori Postali, Palermo.
Compartimento Marittimo di
Palermo.
Bandiera italiana.
Nome
Vincenzo Florio.
Capt. C. Cafiero 1881.
1882 Navigazione Generale Italiana Società Riunite Florio & Rubattino,
Palermo.
Nome invariato.
Capt. Viola 1882-1886.
1883 Navigazione Generale Italiana, Società Riunite Florio & Rubattino,
Palermo.
Nome invariato.
1886
Navigazione Generale
Italiana, Genova.
Compartimento Marittimo di
Genova.
Nome invariato.
Capt. Montano 1887-1900.
Capt. A. Dodero 1901-1912.
1887 Il 6 novembre requisito dal Governo Italiano, Roma.
Utilizzato per trasporto truppe
da Napoli a Massaua per la Guerra d'Eritrea.
1889 Restituito alla Navigazione Generale Italiana.
1895 Il 22 dicembre venne ancora requisito dal Governo Italiano.
Utilizzato per il
trasporto truppe da Napoli a Massaua per la Guerra d'Etiopia.
1896 Restituito alla Navigazione Generale Italiana.
1910 Società Nazionale di Servizi Marittimi, Roma.
Compartimento Marittimo di Genova.
Nome invariato.
1911 Il 10 ottobre requisito dal Governo Italiano.
Utilizzato per il trasporto
truppe da Napoli a Bengasi e Tripoli per la Guerra di
Libia.
1912 Restituito alla Navigazione Generale Italiana.
1913 SITMAR, Società Italiana di Servizi Marittimi, Roma.
Compartimento Marittimo di
Genova.
Nome invariato.
1915 Ceduto all'Ammiragliato Britannico, Londra.
Utilizzato per il blocco navale
del Bosforo.
1915 Il 29 dicembre, in servizio di blocco del Bosforo, si arenò sulla
spiaggia di Tekke
Burnu presso Gallipoli.
1922 Recuperato il relitto, venne avviato alla demolizione.
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