ARCHIVIO NAVI A VAPORE

317 B.

JEREMIAH O'BRIEN

Epoca della foto: 19 giugno 1943 Fotografia: U.S. Navy

Foto e note tratte dal libro  «I "LIBERTY" - Le navi che vinsero la Guerra e poi la Pace»
di Maurizio Brescia, Emilio Carta, Carlo Gatti - Az. Grafica Busco Editrice, Rapallo 2003

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Un capitolo a parte meritano i "Liberty", serie di navi costruite da diversi cantieri americani all'inizio della seconda guerra mondiale.

Infatti prima di quegli anni le navi della marina mercantile americana erano poche: le commesse languivano e molti cantieri avevano chiuso i battenti in quanto per i trasporti si trovava economicamente più conveniente l'utilizzo di naviglio estero.

Con lo scoppio delle ostilità, a causa delle necessità logistiche per il trasporto di uomini e materiali sui diversi fronti di guerra, divenne urgentissimo per il Governo Americano avere la disponibilità di una numerosa flotta di navi mercantili.

Con uno sforzo che ha del miracoloso dal 1941 al 1945 furono realizzate ben 2.710 navi: praticamente ogni giorno di guerra l'industria americana riuscì a costruire una nave e mezza. L'anno record fu il 1943 durante il quale venivano varati cinque Liberties al giorno.

Le caratteristiche standard del Liberty erano: lunghezza 134,56 metri; larghezza 17,25; pescaggio 8,45.

Portata lorda 10.920 tonnellate; stazza lorda circa 7.500; dislocamento 14.257.

Capacità di carico 9.140 tonnellate con serbatoi di carburante pieni.

Lo scafo aveva cinque ponti: tre a prua della sala macchine e due a poppa.

La capacità di carico era uguale a quella di trecento carri ferroviari.

Un Liberty poteva caricare 2.840 jeeps, 440 autocarri, duecento milioni di proiettili di fucile o 3.440.000 razioni alimentari C.

La velocità raggiunta era di circa 11 nodi, in qualche caso 11,5.

Gli ufficiali disponevano di cabina singola. L'equipaggio disponeva di cabine a due - tre posti.

Un Liberty richiedeva 3.425 tonnellate di acciaio per lo scafo, 2.727 tonnellate di lamiera d'acciaio e 700 tonnellate per 50.000 pezzi fusi.

Al Governo Americano ogni Liberty costava circa $ 1.500.000 a cui si aggiungevano le spese di appalto che potevano variare tra i $ 60.000 ed i $ 140.000.

Pur essendo costruite in economia di guerra con il minimo di attrezzatura indispensabile e programmate per fare solo qualche viaggio dall'America all'Europa traversando l'Atlantico, queste navi risultarono più robuste ed efficienti di quanto ci si aspettasse: la maggior parte sopravvisse ai siluri, ai bombardamenti, alle tempeste. Alla fine della guerra erano scomparse solo 240 Liberties, ovvero il 9,5% del totale.

Alla fine del conflitto il Governo Americano ne possedeva talmente tante che dovette stoccarne intere flotte, in buona parte ancora nuove, in otto diverse località degli Stati Uniti chiamate US Merchant Fleet Reserve Mothball Sites, ovvero:

1 - Sul fiume Hudson, vicino a Nyack, stato di New York.
2 - Sul fiume James, vicino a Newport News, stato della Virginia.
3 - A Wilmington, North Carolina.
4 - A Mobile, Alabama.
5 - A Beaumont, Texas.
6 - A Suisun Bay, San Francisco, California.
7 - Sul fiume Columbia ad Astoria, Oregon.
8 - Nel Puget Sound ad Olympia, Washington.

Tuttavia il loro compito non era ancora finito: per contribuire alla rinascita dell'economia dei paesi ex nemici, le cui marine mercantili non esistevano più, il Governo si risolse di cederle per un modesto contributo agli Armatori che ne avessero fatto richiesta.

Fu così che questi vapori provvisori, costruiti per esigenze belliche andarono ben oltre il loro obiettivo, come è detto nell'interessante pubblicazione I Liberty, le navi che vinsero la Guerra e poi la Pace curato con passione e competenza da Maurizio Brescia, Emilio Carta e Carlo Gatti e stampato dall'Editrice Busco di Rapallo nel 2003, da cui queste schede sono tratte.

Molti furono gli armatori italiani che ricostruirono le loro flotte con i Liberties, e furono moltissimi i marittimi che vi navigarono per anni riportando la nostra bandiera su tutti i mari del mondo, contribuendo così grandemente alla rinascita dell'economia e dello spirito del nostro Paese.

La foto di questa pagina illustra il varo del Jeremiah O'Brien a South Portland nel Maine il giorno 19 giugno 1943.

Per chi vuole approfondire la storia dei Liberty la pubblicazione, ben documentata ed illustrata, è reperibile sino ad esaurimento presso il Museo Marinaro di Camogli o presso l'Editore.

Altra immagine del Jeremiah O'Brien alla scheda 318B.

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