La nave mercantile Duchessa
d'Aosta
alla banchina.
Venne costruita
nel 1921 dal Cantiere San Marco dello
Stabilimento Tecnico Triestino (STT) di Trieste per la
Società di Navigazione Libera Triestina S.p.A. di
Trieste (ex Lloyd Austriaco), dal dicembre 1936 divenuta Lloyd Triestino
S.p.A.
Stazza lorda
7.872 t.
Il 10 giugno 1940 la nave era ormeggiata nel porto di Santa Isabel de Fernando Pó,
territorio neutrale spagnolo nel Golfo di Guinea, dove rimase internata per
11 mesi.
Nel gennaio 1942 l'equipaggio ebbe notizia di un possibile imminente arrivo
di una spedizione navale britannica che avrebbe violato la neutralità
spagnola per catturare le tre
navi dell'Asse rifugiate a Fernando Pó, ossia il cargo italiano
Duchessa d'Aosta, la
m/n Likomba
e la motochiatta Bibundo,
tedesche.
Il 14 gennaio 1942 la Duchessa d'Aosta
lasciò il porto con l'intenzione di raggiungere Dakar in Senegal (occupato
dalla Francia di Vichy), ma poco dopo la partenza le macchine
andarono in avaria e la nave venne trascinata alla deriva.
Catturata dall'avviso
Savorgnan de Brazza
della Force Navale Française Libres (FNFL), fu portata in Gran Bretagna con
scalo a Calabar (Nigeria) a scaricare quanto aveva ancora a bordo.
Il 13 luglio 1942 a Greenock, durante lo scarico, scoppiò un furioso
incendio a bordo che provocò gravi
danni alle stive. Per spegnere l'incendio la nave venne allagata. Piena d'acqua, si posò sul fondale.
Il 22 luglio venne pompata aria nelle stive e fu riportata a galla. Riparata,
venne rimessa in servizio per conto del M.O.W.T.
(Ministry Of War Transport) britannico con il nome di
Empire Yukon.
Nel
1946 passò al governo canadese che nel 1947 la cedette all'armatore Petrinovic & Co. di Londra
chiamandola
Petconnie.
Nel 1951 fu venduta alla C.F.A.C. - Compagnia Finanziaria Agricola
Commerciale e Industriale di Roma SpA che la ribattezzò
Liù O.
Nel novembre 1952 venne portata a Spezia dove venne
demolita.
Altra immagine
del cargo
Duchessa d'Aosta
alla scheda N°
562B. |