Il piroscafo
Asmara
poi
Nasina
quando batteva bandiera britannica con il nome di
Meissonier.
Varato il 23 dicembre 1914 nel cantiere Russell & Co. Ltd. di
Greenock nello scalo di Kingston Yard a Port Glasgow come nave frigorifero
con il nome di
Meissonier.
Numero 673 di cantiere.
Aveva quattro piroscafi gemelli:
Memling,
Millais,
Moliére
e
Murillo.
Completato nel 1915.
Scafo in acciaio.
Stazza 7192 (poi 7206) tsl, 4490 tsn.
Dislocamento 6850 tonn.
Lunghezza m. 138,65.
Larghezza m. 17,12.
Immersione m. 10,80.
Velocità 12-12,5 nodi.
Armatori:
1915 Lamport & Holt Ltd., Liverpool.
Impiegato nel trasporto di
carne refrigerata dall’Argentina a Londra.
Cap. Hammond.
Impiegato sulle linee per
l’Oriente, i marinai britannici e spagnoli vengono rimpiazzati
da un equipaggio cinese.
1919 In servizio sulla linea Le Havre-Anversa-Liverpool-New York.
1920 In settembre nel Mar d’Irlanda entra in collisione con il peschereccio
William
Wilmot,
causandone l’affondamento.
1929 Trasferito alla Nelson Line Ltd., Nelson Steam Navigation Co. di
Liverpool, che,
insieme alla Lamport & Holt,
fa parte del gruppo Royal Mail Steam Packet Co.
1930 maggio: il capitano A. J. Quayle, durante la navigazione con tempo
avverso, cadde
fuoribordo e scomparve in mare.
1932 Alla Royal Mail Steam Packet Company Ltd. subentra la compagnia
Royal Mail
Lines Ltd. di Londra, che
rileva le navi della Royal Mail Steam Packet Co. e delle
controllate come la Nelson Line.
Il
Meissonier
entra così nella Royal Mail Lines Ltd.
Viene ribattezzato
Nasina.
Il 14 giugno 1935 la nave viene acquistato dalla
Regia Marina Italiana
e trasformata in
trasporto militare, attrezzata come nave
frigorifera e distillatrice. Iscritta nel ruolo
del naviglio da guerra dello Stato, categoria
navi sussidiarie, con il nome di
Asmara.
20 giugno 1935 - L’iscrizione nel ruolo del naviglio da guerra dello Stato
viene interrotta:
La
Asmara viene noleggiata alla
Società Anonima Cooperativa di Navigazione
Garibaldi, con sede a Genova.
24 gennaio 1938 - La nave viene definitivamente iscritta nel ruolo del
naviglio da guerra
dello Stato.
7 aprile 1939 - Assegnata al IV° Gruppo Navale. Al comando dell’ammiraglio
di divisione Oscar Di Giamberardino, insieme agli incrociatori leggeri
Luigi di Savoia,
Duca degli Abruzzi
e Giuseppe Garibaldi,
ai cacciatorpediniere
Freccia e
Baleno,
alle torpediniere
Alcione,
Airone,
Aretusa
ed Ariel,
alle navi cisterna / da sbarco
Scrivia
e Sesia,
alla cisterna Garda
ed alla motonave
Marin Sanudo,
partecipa all’occupazione di Santi Quaranta durante le operazioni per
l’invasione dell’Albania.
10 giugno 1940 - All’entrata in guerra dell’Italia, la
Asmara
è tra le navi ausiliarie a disposizione dello Stato Maggiore della Marina.
Verrà impiegata per il trasporto e la conservazione di derrate alimentari,
passando lungo tempo stazionaria nel Dodecaneso, ormeggiata a Lero come
deposito di carne congelata.
Dicembre 1940 - La
Asmara, ormeggiata a
Lero,
alloggia gli uomini della Xª Flottiglia MAS impegnati nella preparazione
dell’attacco con
barchini esplosivi alla baia di Suda che avverrà il 26 marzo seguente, con
il semiaffondamento dell’incrociatore pesante
York
e della cisterna
Pericles.
Dicembre 1941 - La
Asmara, ancorata
nella baia di Parteni (Lero), alloggia gli uomini della Xª MAS in attesa di
partire per una nuova missione: l’attacco al porto di Alessandria. Il 14 gli
uomini della Xª MAS trasbordano sul smg
Scirè,
che lascia Lero per le acque di Alessandria. In questa azione
verranno danneggiate le corazzate
Queen Elizabeth
e Valiant,
la cisterna Sagona
ed il cacciatorpediniere
Jervis.
Alle 5.15 del 10 agosto 1943 la
Asmara
lascia Taranto diretto a Bari, scortata dalla vecchia torpediniera
Francesco Stocco.
La stessa sera, al largo di Brindisi, il piccolo convoglio venne avvistato
dal sommergibile britannico
Unshaken,
al comando del tenente di vascello Jack Whitton, che lanciò una salva di
siluri contro la
Asmara: alle 18.20
il piroscafo venne colpito a poppa da un siluro, che causò gravi danni
aprendo uno squarcio che immobilizzò la nave. Mentre il trasporto imbarcava
acqua iniziando a sbandare, l’equipaggio lo abbandonò. La
Stocco
contrattaccò il smg lanciando sullo
Unshaken
20 bombe di profondità, senza però riuscire a danneggiarlo.
Senza più equipaggio, la
Asmara
scarrocciò alla deriva verso la costa prima di incagliarsi. Resistette per un
altro giorno sino alle 14.30 dell’11 agosto per affondare nel punto 40°44’ N
e 18°03’ E, tre miglia ad est di Brindisi. Per altri affondò a 2,8 miglia ad
est del faro delle Pedagne davanti al porto di Brindisi, ivi portato
all’incaglio nel tentativo di salvarla.
Dei 157 uomini che componevano l’equipaggio della
Asmara, due persero la
vita e dodici rimasero feriti. |