ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 

707 B.

BRINDISI


 
Epoca: anno 1900 c Fotografo: sconosciuto
Origine: archivio

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave passeggeri Brindisi in rada a macchine ferme.

Venne costruita nel 1895 dal cantiere Fratelli Orlando & Co. di Livorno.
N° 38 di scalo.
Scafo in acciaio.
Stazza 863 tsl.
Lunghezza m. 59,60.
Larghezza m. 8,40.
Immersione m.
Propulsione: 1 motrice a vapore a triplice espansione da 3 cilindri
1 asse / elica.

Armatore 1895 Società Anonima di Navigazione a Vapore Puglia, Bari.
Cap. Domenico Milella.

Il 6 gennaio 1916 la nave passeggeri italiana, in viaggio verso San Giovanni di Medua con a bordo, tra gli altri, circa 200 soldati del Montenegro, fu affondata da un urto contro una mina al largo di Monte San Giovanni.

Sopravvisse il Capitano di lungo corso Milella Domenico di Bari, comandante della nave. Egli testimoniò che si trovava già in vista del Monte San Giovanni quando, alle ore 8 del mattino del 6 Gennaio, probabilmente il piroscafo urtò contro una mina: a causa dell’esplosione e del danneggiamento delle macchine non gli fu possibile manovrare verso la spiaggia. A motivo del panico che sopraggiunse a bordo, non fu neppure possibile mettere a mare le scialuppe, per cui il comandante fu costretto a dichiarare il “si salvi chi può”.

Furono soccorsi dal piroscafo
Città di Bari che li seguiva, salvando così circa 60 passeggeri e tutto l’equipaggio su un totale di 430 imbarcati, escluso 3 membri dell’equipaggio che annegarono.

I morti furono circa 200.

Il relitto si trova ad una profondità da 13 a 9,20 metri, orientato a 95° (est).
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                                                   Rapporti sull'affondamento

Marie Lemos, di Irving Park, Chicago, infermiera della Croce Rossa sopravvissuta al naufragio del piroscafo, scrisse da Atene il 4 febbraio 1916: "Non c'è modo di dirtelo in modo che tu possa capire il terribile orrore delle cose che ho visto e sentito nell'ultimo mese. L'orribile rapidità dell'affondamento del piroscafo Brindisi, con i suoi ponti coperti di morti; io stessa scaraventata nell'acqua, che era piena di giovani in difficoltà che cercavano di tenersi a galla, ma scomparivano uno ad uno, in vista della terra ..."

Un passeggero: "Abbiamo colpito una mina alle 9:30 del mattino e la nave si è sbandata in modo che tutti i passeggeri siano stati gettati in acqua. Sono riuscito a risalire a bordo del Brindisi, dove ho trovato circa 200 montenegrini, che non erano in grado di nuotare. Questi uomini dissero che non sarebbero morti per mano del nemico. Hanno cantato il loro inno nazionale, poi una squadra ha sparato alle altre e alla fine si è uccisa. I ponti erano coperti di morti e inondati di sangue."

Un soldato: "Quando la nave ha cominciato ad affondare, sono scivolato di nuovo in acqua e ho nuotato fino a una tavola su cui si erano aggrappati diversi uomini, ma che sono caduti uno dopo l'altro. Alla fine, dopo essere stato tre ore nell'acqua, sono stato raccolto e portato a San Giovanni di Medua."

Resoconto del New York Tribune, sabato 5 febbraio 1916: "Non appena le 143 persone soccorse furono sbarcate in sicurezza, la fila montenegrina si alzò e risuonò l'inno nazionale. Mentre gli uomini cantavano uno squadrone aereo austriaco bombardò la città, uccidendo diciotto di coloro che si erano appena salvati."

Portsmouth Evening News ex Press Association, 8.1.1916 numero speciale di guerra: "Parigi, 7 gennaio 1916: un messaggio di Cettinje in data odierna dice che il piroscafo italiano
Brindisi, con diverse centinaia di tonnellate di vettovaglie e 425 reclute montenegrine d'America, ha colpito ieri una mina presso San Giovanni di Medua.
La nave è subito affondata e 200 passeggeri sono morti."

ELENCO ALFABETICO PIROSCAFI