ARCHIVIO NAVI A VAPORE


 

921B.

MARECHIARO


 
Epoca: anno 1912 Fotografo: sconosciuto

Origine: cortesia di https://www.ponzaracconta.it/

autore: Marcello Bozzo  NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

La nave passeggeri Marechiaro all'ancora dopo il varo.
Tipo piroscafo passeggeri 1912-1915
Tipo nave ospedale 1915-1916

Venne costruita nel 1912 dai Cantieri Navali Riuniti di Ancona.
Scafo in acciaio.
Impostazione: 1911
Varo: 1912
In servizio: 1912
Stazza 412 tsl, 102 tsn.
Lunghezza m. 54,60.
Larghezza m. 7,90.
Immersione m. 3,83.
Dotata di corrente elettrica.

Apparato motore: 1 motrice diesel Man a triplice espansione, 3 cilindri Ø 385, 610 & 940 x corsa 510 mm. Potenza 64 HP nominali. Costruzione Cantieri Navali Riuniti, Ancona.
2 caldaie
1 asse/ 1 elica
Velocità: 16 nodi
Capacità (come nave ospedale): 50 posti letto.

Armatori:

1912 Società Napoletana di Navigazione a Vapore, Napoli. Compartimento di Napoli.
         Nome
Marechiaro.
         Capitano F. Imbo 1913-1915.
         Utilizzato come piroscafo passeggeri in servizio sulle linee che collegavano Napoli e
         le isole del Golfo.

1915 Requisita dalla Regia Marina Italiana.
         Equipaggio: 45 tra medici e marinai.
         Dal dicembre 1915 al febbraio 1916 venne trasformata in nave ospedale (capienza 50
         posti letto) ed utilizzata per  il salvataggio dell'esercito serbo in ritirata dai porti
         dell'Albania. Fu la più piccola unità italiana classificata come nave ospedale.
         Effettuò sei missioni, trasportando da Durazzo ai porti della Puglia complessivamente
         258 tra feriti e malati.

1916 Il 19 gennaio la nave ospedale caricò a S. Giovanni di Medua, 865 tra militari e
         profughi serbi, tra cui 12 ufficiali e 234 soldati malati o feriti e 82 donne, 508 ragazzi
         e 29 bambini.

1916 Il 21 febbraio 1916, in uscita dal porto di Durazzo, dopo qualche miglio, giunta presso
         Capo Lago urtò una mina posata dal sommergibile austroungarico
U 24 (in realtà il
         smg era tedesco
UC12) al comando del Cap. Eberhard Fröhner, affondando.
         I drifters britannici
HMS Hasting Castle e HMS Selina, della Royal Navy, impegnati
         nello sbarramento del Canale d’Otranto, intervennero salvando 104 uomini, mentre
         33 uomini persero la vita. Altre fonti danno ad oltre 200 le vittime.

        Il smg
U 24 venne a sua volta affondato il 16 marzo seguente nelle stesse acque.
        Recuperato e ricondizionato, fu incorporato nella Regia Marina con il nome di
X 1.

Altra immagine della nave alla scheda N° 922 seguente.

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