ARCHIVIO VECCHIE VELE


                                                                                                      
 

1035 A.

LEUDO

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca: anno 1910 c Fotografo: sconosciuto
Origine: Archivio

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Un leudo alla banda sulla spiaggia di Camogli.

Mentre per i velieri più grandi si rendeva necessario l’utilizzo del bacino di carenaggio, per effettuare i periodici lavori di pulizia e calatafaggio dello scafo delle imbarcazioni di portata minore era sufficiente disporle “alla banda”, ossia abbatterle prima su un fianco e poi sull'altro.

Per questa operazione si ricorreva all’ausilio di paranchi in grado di assicurare al bastimento uno sbandamento graduale; lo scafo veniva così abbattuto sino all'emergere della chiglia. Essendo il leudo pontato a schiena d'asino, poco importava se i trincarini venissero immersi. L'importante era tenere i boccaporti ben fuor d'acqua.

Una volta adagiato il bastimento su una fiancata, si provvedeva con i raschietti a a pulire l’opera viva per eliminare le incrostazioni formate da teredini, muschio ed alghe che vi si erano attaccate che rallentavano la velocità dello scafo e provocavano fori nel fasciame facendolo marcire.

Dove occorreva venivano sostituiti i corsi del fasciame, dopo di che veniva rifatto il calafataggio sostituendo la vecchia stoppa inserita tra i comenti con una nuova.

A carena lisciata e passata con carta vetrata, l'opera viva veniva spalmata di pece calda che, una volta rappresa, rendeva la barca impermeabile.

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