Epoca della foto: anno 1915 circa | Fotografo: sconosciuto |
Origine: Archivio Privato |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
La goletta a gabbiola San Fortunato fu costruita a Chiavari attorno a 1903 per conto dei Fratelli Dapelo di Camogli. Era un piccolo bastimento dedito al cabotaggio costiero con il quale gli armatori, specializzati nel commercio del carbone vegetale, andavano a caricare lungo le coste e le spiagge della Toscana e della Sardegna per trasportarlo a Genova una volta riempite le stive. Solitamente quando le prime brume d'ottobre incappucciavano i monti, gli uomini della Garfagnana, del Casentino, dell'Appennino Pistoiese e del Mugello scendevano con le famiglie nei boschi del Volterrano, di Massa Marittima, Talamone, Follonica, Orbetello, Capalbio e dell'Alberese a far carbone. Da un anno all'altro contrattavano con i camogliesi il taglio dei rami dagli alberi di un bosco ceduo e per sei mesi vi si rintanavano a tagliare legna ed a "bruciarla" a lento fuoco senza fiamma in grandi fastelli che coprivano di terra affinché carbonizzasse. Il prelievo dei rami avveniva ovviamente al tempo del taglio senza danneggiare le piante, che così avrebbero prodotto anche per gli anni avvenire. A primavera tutta la carbonella prodotta veniva trasportata con le coffe sul litorale più vicino dove i molti barchi carbonieri come il San Fortunato erano in attesa. Il prodotto veniva scaricato in porto a Genova e da lì partiva per le rivendite e finire in tutte le cucine liguri permettendo il rinnovarsi del miracolo del minestrone, delle troffie a-o pesto, della čima, dei pansôti, dello stocche accomodôu e di tanto altro. |