Il piroscafo
passeggeri
Sirio in partenza da
Genova.
Venne costruito nel 1882 dal cantiere Robert Napier & Sons di
Glasgow.
N° di cantiere 385.
Varato il 24 marzo 1883.
Scafo in ferro. Tre alberi armati
a brigantino, due fumaioli.
Stazza lorda 4141 tsl.
Stazza netta 2275 tsn.
Lunghezza m. 115,81.
Larghezza m. 12,83.
Immersione m. 7,58.
Propulsione: 1 motrice a vapore compound a duplice espansione da 3 cilindri Ø
1320 & 1803
x corsa
1524 mm.
Costruzione
Robert Napier & Sons, Glasgow.
Potenza 850 HP nominali.
Velocità 14 nodi.
Capacità 48 passeggeri in prima classe, 80 in seconda e 1290 in terza.
Armatori:
1883 Varato per la Società Italiana Trasporti Marittimi Raggio &
Co. di Genova.
Nome
Sirio.
Bandiera italiana.
Fu il primo di tre piroscafi gemelli
insieme a
Orione
e
Perseo
costruiti per la nuova
compagnia per i servizi di trasporto
emigranti verso il Sud America.
Il 19 giugno lasciava Glasgow per
Genova, dove giunse il 27.
Il 15 luglio fece il viaggio
inaugurale per Buenos Ayres con scalo a Rio de Janeiro e
Santos, al comando del Cap.
Sebastiano Rosasco.
Dal 21 luglio iniziò i viaggi regolari
con l'Argentina ed il Brasile, alternandoli con rotte
mediterranee per i collegamenti tra Napoli
ed Alessandria d'Egitto.
1885 Rilevato dalla Navigazione Generale Italiana di Genova insieme a
tutta la flotta
Raggio.
Nome invariato.
Utilizzato per i servizi
transoceanici verso il Sud America.
1887 Requisito dal governo italiano per il trasporto truppe in Eritrea dopo
la sconfitta
subita a Dogali.
1891 Portato in cantiere a Genova insieme alle gemelle
Orione
e
Perseo
per importanti
lavori di ammodernamento. Sostituito
il motore con uno di maggiore potenza
(5400 CV) che dava alla nave una velocità di
crociera di 15 nodi ed una velocità
massima di 18 nodi.
Venne inoltre ulteriormente
incrementata la capacità di trasporto passeggeri.
1906 Il 2 agosto, al comando del Cap. Giuseppe Piccone, lasciava il
porto di Genova per
Buenos Ayres con 695 passeggeri
e 128 uomini di equipaggio. Scali previsti Barcellona,
Cadice, Gran Canaria, Capo
Verde, Rio de Janeiro, Santos e Montevideo.
1906 Il 4 agosto la nave passò davanti alla costa mediterranea spagnola
sulle secche tra
Capo Palos e le isole Hormigas
diretto a Cartagena.
Le rotte marittime dell'epoca
passavano all'esterno delle isole per evitare il pericolo di
questi bassifondi e sull'isola
Bajo de Fuera nel 1864 era stato costruito un faro che
segnalava la pericolosità di
questa costa.
Intorno alle 16:00 la nave, che
stava proseguendo a tutta velocità troppo vicina alla
riva, si incagliò. La prua si innalzò
violentemente sull'acqua mentre la poppa
affondava.
Le caldaie invase all'acqua
esplosero e la nave si spezzò, restando sulla secca ed
affondando dopo dieci giorni. I
resti giacciono tra i 30 ed i 50 metri di profondità.
Nel naufragio si stima che
perirono 442 persone, oltre a numerosi clandestini non
registrati, imbarcati dopo la
partenza da Barcellona saliti a bordo del piroscafo in
scali non autorizzati.
Il comandante Giuseppe Piccone
fu l'ultimo ad aver lasciato il relitto, dopo aver
coordinato le operazioni di
salvataggio.
Fu una delle peggiori sciagure
che si ebbero nel trasporto degli emigranti verso il Sud
America.
Altre immagini del piroscafo Sirio alle schede N°
1055B, N°
1056B,
N°
1057B.
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