La motonave
Sises entra nel
porto di Genova.
Impostata nel 1940.
Completata nel 1948.
Impostata nel Cantiere Navale di Taranto nel 1942
come nave da carico
per Italnavi SpA, Genova, fu poi trasformata in nave mista sullo scalo e venne
completata nel 1948.
Varata a Taranto il 12 settembre 1948 e consegnata all'Armatore il 15 dicembre dello
stesso anno.
Dimensioni:
Lunghezza m. 144,76
Lunghezza alle pp. m. 135,40
Larghezza m. 18,69
Altezza di costruzione m. 10,80.
Stazza 9.176,59 t.s.l.
Stazza 5.446,90 t.s.n.
Dislocamento 9.037 tons suddivisa in sei stive.
Apparato motore:
Motrice diesel 2 tempi a doppio effetto da 7 cilindri Ø 750 mm. FIAT Stabilimento Grandi
Motori, Torino, 1942.
1 elica - C.A. 6.000.
Iscritta al Compartimento Marittimo di Genova al N° 2733.
Classe 100A - 1.1 - Nav. L - TP
Velocità alle prove in mare 18,32 nodi.
Velocità di crociera 17,62 nodi.
Appena operativa, causa la forte richiesta venne subito adibita
al trasporto di 56 passeggeri in cabine e 510 emigranti in cameroni,
effettuando la prima partenza da Genova il 29 dicembre 1948 per il Brasile e
il Plata.
A questo viaggio ne seguirono molti
altri per otto anni.
Venne infatti impiegata
dall'armatrice Italnavi
Società di Navigazione di
Genova sulla linea Italia - Sud America tra il 1948 ed il 1955 sempre per il trasporto
di emigranti.
Nel
luglio-novembre 1955, sostituita da navi più capaci, venne trasformata per il solo trasporto merci, con
la riduzione a 6422 t.s.l. e 3869 t.s.n. ed impegnata sulla stessa linea.
Nel 1967 la
Società Italnavi di Navigazione SpA
venne liquidata ed incorporata nella Compagnia Marittima Carlo Cameli
di Genova, che dal 1969 vendette tutta la flotta al Gruppo Costa di
Genova, compresa la M/n
Sises.
Nel dicembre 1978 fu avviata alla demolizione, che avvenne nel 1980
presso il Cantiere
Navale Santa Maria
alla Spezia.
Questa nave è
particolarmente ricordata, oltre che per essere stata una delle prime navi
passeggeri italiane in servizio di linea dopo la guerra, per aver
trasportato la nazionale italiana di calcio per i mondiali del 1950 che si
svolgevano in Brasile, sede del primo campionato mondiale del dopoguerra.
I giocatori e la delegazione della nostra nazionale, partecipante di diritto
quale detentrice del titolo conquistato nel 1938, ancora scossi per la
tragedia di Superga del 4 maggio 1949, rifiutarono il viaggio aereo e
scelsero di raggiungere Rio de Janeiro via mare, imbarcando sulla m/n
Sises.
La partenza per la traversata di 15 giorni avvenne il 4 giugno 1950 dal
porto di Napoli strapieno di tifosi dopo che la nazionale era stata ricevuta
a pranzo a Roma da Giulio Andreotti.
La motonave Sises era abbastanza grande da permettere teoricamente ad
una squadra di calcio di allenarsi su uno dei ponti. La nazionale giocava
sul ponte più alto, inibito al resto dei passeggeri. In realtà, secondo
alcuni testimoni, pare che nei primi allenamenti, anche a causa del vento
tutti i palloni di scorta siano andati perduti nell'Oceano.
Quindi l'unica vera partita di allenamento si poté giocare solo allo scalo
di Las Palmas, Isole Canarie dove la Sises fece scalo l'8 giugno. Si
suppone che in seguito anche il secondo rifornimento di palloni sia andato
perduto perché i racconti della traversata fino a Santos parlano di partite
a ping-pong, pallavolo e "gioco della piastrella" per scacciare la noia.
Inoltre molti giocatori soffrivano il mal di mare, mentre quelli validi si
dedicarono ad allenamenti ginnici di palestra.
La squadra arrivò a San Paolo,
sede del primo incontro, con i giocatori stanchi e senza preparazione, ma
accolti festosamente da duecentomila italiani colà immigrati.
L'Italia venne eliminata
dalla Svezia al primo turno ed il campionato fu inaspettatamente vinto
dall'Uruguay che sconfisse il Brasile per 2 a 1 allo stadio Maracanã di Rio
de Janeiro. |