Il piroscafo passeggeri
Attilio Deffenu
in navigazione con i colori della CITRA.
Venne impostato il 31 dicembre 1927 dal cantiere Ansaldo G. & Co. -
Società Anonima Ansaldo, Sestri Ponente, Genova. N. 290 di cantiere.
Varato il 14 marzo 1929.
Tipo: motonave passeggeri (1929-1940).
incrociatore ausiliario
(1940-1941).
Scafo in acciaio.
Stazza 3510 tsl, 2040 tsn.
Portata 1050 tpl.
Capacità di carico 41.926 m³.
Lunghezza pp. m. 95,2
Lunghezza ft m. 98,76.
Larghezza m. 13,36.
Immersione m. 5,27.
Propulsione: 2 motrici diesel 6 cil. a triplice espansione 600x890mm.
Potenza 1170 HP nominali (4045bHP), costruito dai Cantieri Officine
Savoia di Genova Cornigliano.
Carburante 1250 t.
2 assi/eliche.
Velocità di crociera 14 nodi, velocità massima 15,65 nodi.
Armatori:
1929-1932 Entrata in servizio come nave civile il 10 giugno 1929 per la
Transatlantica
Italiana Società Anonima di Navigazione, Genova.
Nome Attilio Deffenu.
1932-1936 Flotte Riunite Florio - CITRA, Compagnia Italiana
Transatlantica, Genova.
Nome invariato.
Nel marzo 1932 la Florio-Società Italiana di Navigazione si fuse con
la CITRA
formando la Flotte Riunite Florio - Citra, conferendovi la nave.
1936-1940 Tirrenia
Società Anonima di Navigazione, Napoli.
Il 21 dicembre 1936, a seguito dell'unione con altre compagnie si formò la
Tirrenia Società Anonima di Navigazione con sede a Napoli, nuova
armatrice.
1940-1941 Requisito l'11 maggio 1940 dalla Regia Marina, posto di
base Civitavecchia.
Armamento dal 1940:
2 pezzi da 102/45 mm Mod. 1917
1 pezzo da 76/40 mm Mod. 1916 R.M.
6 mitragliere da 13,2 mm
2 lanciabombe di profondità
ferroguide per trasporto e posa di 80 mine.
Iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato come incrociatore
ausiliario, assegnato al Gruppo Navi Ausiliarie Dipartimentali del
Comando Militare Marittimo Sardegna, con base alla Maddalena, impiegato
come posamine.
Il 24 novembre 1941 il
Deffenu salpò da
Patrasso per scortare sino a Brindisi i piroscafi
Resurrectio
e Caterina Madre.
Il pomeriggio del giorno dopo 25 novembre 1941 il convoglio, che procedeva
alla velocità di sei nodi, era giunto a 13 miglia da Brindisi.
Il sommergibile britannico
HMS Trasher
al comando del Cap. H. S. Mackenzie avvistò il convoglio a circa 20 miglia a
est di Brindisi e decise di attaccarlo silurando per prima la nave più
grande e quella che sembrava la più armata.
Questa era la Attilio
Deffenu: attorno
alle ore 17 uno dei quattro siluri lanciati dal smg.
Trasher
colpì la nave esplodendo sotto al mascone di dritta. L'unità iniziò ad
inclinarsi su quel lato ed immergersi di prua. Mentre le persone a bordo la
stavano abbandonando, l'equipaggio tentava di portare la nave su una secca
per tentare di salvarla. Affondò alle 21 nelle acque di San Cataldo, nel
punto 40°31' N e 18°13' E.
Il smg. Trasher
lanciò un altro siluro sulla seconda nave del convoglio, la
Caterina Madre,
mancandola.
In seguito
all'avvicinamento del cacciatorpediniere
Strale
(che poi raccolse i naufraghi), il smg. si immerse, allontanandosi.
Il relitto dell'incrociatore ausiliario giace su fondali sabbiosi fra i 33
ed i 24 metri di profondità. |