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acquarello su carta, cm 54x7.5 (inventario Costa n. 79) firmato: Dip. Arpe Angelo - Genova |
Dati anagrafici conosciuti:
TIPO: brigantino |
ANNO DI COSTRUZIONE: 1860 |
LUOGO DI COSTRUZIONE: Chiavari |
ARMATORE: Fratelli Mortola |
CAPITANO: Lorenzo Castello |
Didascalia:
"Uragano sofferto il giorno 4 Febbraio 1889 dal Brich Due Fratelli Italiano, Cap. Lorenzo Castello, trovandosi vicino al capo Corso; si ruppe il timone e venne trasportato dall'uragano senza poterlo governare, vicino al Capo S. Andrea; e per grazia di N.S. del Boschetto e col coraggio di un buon Equipaggio si riuscì poi a governarlo e andare a porto a salvamento". |
Note:
Il problema della governabilità della nave durante la navigazione, particolarmente durante fortunali e tempeste, era forse la più grossa difficoltà della navigazione a vela. Il vento che spinge inesorabilmente contro la riva era una forza travolgente che diventava incontrastabile se, come in questo caso, ci si trovava con il timone danneggiato. Molto dipendeva allora dall'esperienza e dall'abilità del suo comandante e dell'equipaggio capace di improvvisare, con coraggio e incredibile dominio della situazione, riparazioni in mare: in quei momenti disperati un improvviso, provvidenziale, cambio del vento non poteva che apparire come un miracoloso intervento divino. Allora era inevitabile che nascesse un moto di gratitudine verso chi era stato invocato in aiuto e in particolare, se nella zona sorgevano Santuari visibili dal mare, a questi si rivolgeva la propria riconoscenza: ciò è evidenziato in modo trasparente dal rilievo dato, nel nostro dipinto, alla raffigurazione di alcune chiese su quella terra contro cui sembra andare il brick "Due Fratelli". Nel Museo Marinaro di Camogli (cfr. Velieri di Camogli, Genova 1984, p. 34) è conservato un dipinto che raffigura un omonimo brigantino dipinto da Domenico Gavarrone nel 1860 subito dopo la costruzione, ma non parrebbe trattarsi dello stesso che stiamo considerando. |
BIBLIOGRAFIA: F. Simonetti, in La preghiera del marinaio, Roma 1992, p. 686. |