ARCHIVIO NAVI DA GUERRA


 

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3854 C.
LAZZARO  MOCENIGO
SOMMERGIBILE
1919

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Epoca: anno 1920 c Fotografo: sconosciuto

Origine: Archivio

autore: Marcello Bozzo   NOTE:    bozzo@agenziabozzo.it

Nome Lazzaro Mocenigo (1°)
Tipo sommergibile di grande crociera
Classe Pietro Micca
Unità Pietro Micca 3 giugno 1917 radiato 2 giugno 1930
Angelo Emo 23 febbraio 1919 radiato 1° ottobre 1930
Luigi Galvani 26 gennaio 1918 radiato 1° gennaio 1918
Lorenzo Marcello 29 settembre 1918 radiato 21 gennaio 1928
Lazzaro Mocenigo 26 luglio 1919 radiato 10 aprile 1937
Torricelli 16 giugno 1918 radiato 1° ottobre 1930
Cantiere Fiat - San Giorgio, Regio Arsenale, La Spezia
Impostazione febbraio 1916
Varo 27 luglio 1919
Completamento 1919
Servizio 26 luglio 1919
Dislocamento in superficie 842 t
immerso 1244 t
Dimensioni lunghezza 63,20 m
larghezza 6,20 m
immersione 4,26 m
Motore emersione: due motori diesel FIAT potenza di 2600 CV*
immersione: due motori elettrici di propulsione Ansaldo per 2100 cv
2 eliche

*solo per il Torricelli motori diesel della Tosi.
Velocità in emersione   14,5 nodi
in immersione 11,0 nodi
Autonomia emersione: 2100 miglia a 10 nodi - 945 miglia a 14,4 nodi
immersione: 180 miglia a 3 nodi - 12 miglia a 10 nodi
Combustibile nafta
Protezione //
Armamento 1 cannone da 76/40
1 cannone da 76/30
4 tubi lanciasiluri da 450 mm prodieri
2 tubi lanciasiluri da 450 mm poppieri
riserva 8 siluri
Equipaggio 4 ufficiali, 36 sottufficiali e marinai
Disarmo parz. 1932
Radiazione 10 aprile 1937
Destino demolita
Note tecniche I sommergibili della Classe Micca costituiscono il primo tentativo italiano di costruire sommergibili di grande dislocamento destinati ad operare in oceano e rappresentarono il primo esperimento della Marina Italiana nel campo dei sommergibili di elevato tonnellaggio con sistemazioni logistiche atte a permettere lunghe permanenze in mare.
Le sei unità, progettate dal Comitato Esaminatore dei Progetti Navali,  con la supervisione del Capitano del Genio Navale Cavallini, furono impostate alla Spezia tra il 1915 ed il 1916.
Le unità erano a doppio scafo totale; lo scafo esterno aveva forma di torpediniera, quello interno era a sezioni molto diverse fra di loro in dipendenza della sistemazione data agli accumulatori sotto un ponte longitudinale che interessava più della metà del sommergibile.
Le velocità in superficie, e specialmente in immersione, furono, per quel tempo, decisamente elevate; in caso di impiego per lunghe crociere anche l'autonomia in superficie avrebbe potuto essere di molto maggiorata poiché l'elevatissima riserva di spinta di questi battelli (oltre 32% ) avrebbe permesso un sovraccarico notevole di combustibile sistemato in alcuni dei compartimenti allagabili.
La forma della prora, mentre si dimostrò atta a raggiungere elevate velocità in immersione, non si prestava molto alla tenuta al mare nei settori prodieri.
Quando furono ultimate si rivelarono tuttavia, a causa dei rapidi progressi dovuti allo sforzo bellico, unità già superate sia dal punto di vista tecnico che operativo i battelli risultarono complicati nelle sistemazioni interne, poco manovrieri e soggetti a frequenti avarie ai motori (specie quelli dotati di motori Fiat).
Pertanto, a cominciare dal 1923, i battelli furono radicalmente modificati nelle sovrastrutture prodiere. Anche la torretta venne modificata con l'adozione di un paragambe fisso.
Con le modifiche apportate, le unità cambiarono il loro aspetto esterno.
Note storiche Profondità di collaudo: 50 m
Nessuna unità della classe fu pronta in tempo utile per poter partecipare effettivamente ad azioni belliche.
I sei battelli della classe fecero sempre parte della Squadriglia sommergibili di La Spezia che, fino al 1921, fu alle dirette dipendenze del Comando delle Forze Navali ed, in seguito, fu suddivisa in squadriglia di pronto impiego, mantenendo la predetta dipendenza, e in squadriglia di riserva dipendente dal Comando di Dipartimento Alto Tirreno.
A turno una delle unità di pronto impiego fu messa a disposizione dell'Accademia Navale per esercitazioni degli allievi.
Questi sommergibili effettuarono principalmente uscite di allenamento e qualche breve crociera.

Carriera della Mocenigo:
Entrata in servizio il 16 agosto 1919 al comando del capitano di corvetta Achille Gaspari Chinaglia, che ne curò l'allestimento, l'unita venne assegnata alla 1ª Squadriglia di Spezia, con dipendenza operativa dal Comando Militare Marittimo, e svolse attività addestrativa.
Nel 1921 effettuò una crociera nell'Alto Tirreno e nel 1924 prese parte alle manovre navali svoltesi nelle acque della Sicilia e nel Basso ed Alto Tirreno, con sosta alla Maddalena.
Dal 1° ottobre 1925 l'unità passò alle dipendenze del Comando Armata Navale. Partecipò alle manovre ed alla rivista navale.
Nel 1928 compì navigazioni lungo le coste toscane e sarde.
Nel 1929 effettuò brevi crociere addestrative nell'Alto e Medio Tirreno.
Nell'ottobre 1931 salpò da La Spezia per Taranto, dove rimase fino alla radiazione, avvenuta il 10 aprile 1937.
Motto: "Semper paratus - Emergit vigilante leone".

Origine delle note: http://www.betasom.it/

Didascalia All'ormeggio.
Foto Altre immagini di vecchi sommergibili alle schede 024C, 025C, 443C, 1116C, 1121C, 1122C, 2438C, 3693C.

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