ARCHIVIO VECCHIE VELE


123 A.

ANTONIO PADRE

ELENCO ALFABETICO VELIERI

Epoca della foto: anno 1909 Foto: A. D. Edwardes, Glenunga

Origine: Archivio Pietro Berti

autore: Marcello Bozzo NOTE:  bozzo@agenziabozzo.it

Il varo della nave Antonio Padre.

Venne costruita nel 1902 dal cantiere Nicolò Odero a Genova su progetto dell'Ingegnere Navale Fabio Garelli di Genova per conto dell'Armatore Cerruti di Genova per la somma di Lire 280.000, somma ragguardevole all'epoca.

Scafo in acciaio.
Stazza
1534 tsl e 1476 tsn.

Lunghezza m. 71,20.
Larghezza m. 11.50.
Immersione m. 5,80.

Era un bastimento ben invelato, veloce, con carena filante, slanciata, corto cassero con tuga e bompresso moderno.

La
Antonio Padre è l'ultimo bastimento armato dai fratelli Alessandro, Bartolomeo e Adolfo Cerruti di Varazze, prima che cessassero la loro attività armatoriale.

La sua polena rappresenta l'immagine del padre Antonio.

Ne fu primo Comandante il Cap. Fortunato Schiaffino (n. Camogli 1851 - †Camogli 1932), già capitano di Oromaso e di Savoia (vedi N° 347A) che iniziò la prima campagna l'11 agosto 1902 partendo da Genova per New York con merci generali e da lì a Batavia con carico di 60.000 cassette di petrolio lampante al nolo di $ 0,14 a cassetta.

Giunto a Batavia in 102 giorni, da lì proseguì per Melbourne dove caricò grano per Falmouth in un buon tempo.

Soddisfazione per l'armatore e l'equipaggio per l'ottimo comportamento del bastimento che con buon vento faceva in sicurezza 12 nodi per lunghe tratte.

La seconda campagna fu da Barry Dock ad Alagoa Bay in 72 giorni, poi da Alagoa Bay a Newcastle (Australia) in 36 giorni, quindi a Valparaiso in 67 e da Junin a Falmouth in 111.

La terza campagna partì da Amburgo a Delagoa Bay, da Newcastle (Australia) a Taltal e quindi a Sète (Foci del Rodano) in 121 giorni.

In quest'ultima tratta al largo di Valencia incontrò un fortunale durante il quale un'ondata portò via il nostromo.

Nella quarta campagna, al comando del Cap. Angelo Maggiolo di Camogli, avvicendato al Cap. Schiaffino, fece da Marsiglia a Melbourne con laterizi in 95 giorni, da Melbourne a Lobos de Afuera (Isole del Guano) in 38 giorni e da lì caricava nitrati per Amburgo in 124 giorni.

In 257 giorni di navigazione aveva fatto il giro del mondo.

Nel 1909 ad Amburgo il Maggiolo sbarca ed il Cap. Desiderio Tonietti di Marciana Marina (Isola d'Elba) ne rileva il comando esercitando l'antico privilegio del capitano di portare con sé la moglie.

Da Amburgo procedette in zavorra per Pensacola in 40 giorni, carica legname per il Rio della Plata e procede in zavorra per Newcastle (Australia).

Passato il Capo di Buona Speranza e giunto al Cabo de Agulhas incontrò fortissimo uragano dal quale si salvò per miracolo per cui il comandante e l'equipaggio, giunta la nave a Genova, donarono un quadro votivo visibile ancora oggi al Santuario della Madonna del Monte.

In quest'ultimo passaggio, al largo di Capo Horn incappa in un fortissimo uragano e si salva per miracolo, testimoniato da un quadro votivo che poi l'equipaggio porteranno al Santuario della Madonna del Monte a Genova.

Il seguito della campagna fu il passaggio dall'Australia al Cile e da lì in Europa con carico di nitrati.

Questa fu tuttavia l'ultima campagna che la Antonio Padre fece oltre i Capi: ormai i traffici del Pacifico e dell'Oceano Indiano richiedevano portate ben più grandi per essere remunerativi e la concorrenza dei vapori, di portata maggiore, impose da allora le sole rotte atlantiche.

Da allora il bastimento viaggiò in Atlantico al comando del Cap. Luigi Patrone di Genova.

Il bastimento supera la prima guerra mondiale ma viene venduto e ne viene ridotta l'alberatura divenendo un brigantino a palo.

Dopo il 1926 ricevette il motore e fu trasformato in motoveliero o nave goletta a motore ausiliario.

In questo periodo la nave è armata dai Fratelli Canale fu Pietro di Roma e ribattezzata Bice.

Durante la seconda guerra mondiale la Bice viene affondata ad Ancona.

Recuperata nel 1947, smontata l'alberatura, viene trasformato in motonave, diventando irriconoscibile dall'elegante veliero che era in origine.

Il bastimento navigò sino al 1970 per essere infine demolito.

                                                         ARMATORI

1902
  F.lli Cerruti di A. & Co., Compartimento Marittimo di Savona.
          1902-1908 Capt. Fortunato Schiaffino di Camogli.
          1909-1909 Capt. A. Maggiolo di Camogli.

1909  Società Anonima di Navigazione La Sicania, Compartimento Marittimo di Savona.
          1909-1911 Capt. D. Tonietti.

1912  Maggiolo, Camogli, Compartimento Marittimo di Genova.
          1912-1913 Capt. D. Tonietti.

1914  B. Cerruti, Compartimento Marittimo di Savona.
          1914-1915 Capt. D. Tonietti.
          1916-1917 Capt. L. Patrone.

1918  Società Anonima Gaslini & L. Frigerio & C., Compartimento Maritt. di Genova.
          1918-1918 Capt. L. Patrone.
          1919-1920 Capt. G. B. Serra.
          Nel 1919 installata corrente elettrica e motrice diesel 4S.C.SA 6 cil. 15"-21,1/4"
          da 131 HP nominali costruzione 1919 delle Officine Insobri, Milano.

1920  Società Anonima di Assicurazione "Il Mare", Compart. Maritt. di Genova.
          1920-1923 Capt. G. B. Serra.

1924  Tommaso Campanella, Compartimento Marittimo di Genova.
          1924-1925 Capt. G. B. Serra.

1926  Cav. P. Canale, Compartimento Marittimo di Genova.
          Trasformato in motonave con nome
Bice.
          1926-1927 Capt. G. B. Serra. 1933

1941  Augusta Scarlatti & Vittorio Marchi, Compart. Marittimo di Genova.

1943  c. Affondato ad Ancona, recuperato al termine del conflitto.

1950  Compagnia Emilio Canale di Pietro, sede di Roma, Comp. Maritt. Genova.
          Cambiata motrice con diesel 4S.C.SA 14 cil. 265 x 410 mm NE 47 Ansaldo, Ge.

1954  La Emilio Canale  trasferisce la sede a Genova.
          Viene installata altra nuova macchina, ora con due motrici come sopra.

1959  Compagnia Carlo Landi, sede di Genova, Compartimento Marittimo di Genova.
 

Una bella immagine della Antonio Padre vista di prua è alla scheda N° 341A.

La nave trasformata nella motonave Bice è visibile alla scheda N° 342A.

Altre immagini scattate appena dopo il varo alle schede N° 1077A, N° 1240A.

Altra immagine con note ulteriori alla scheda N° 1224A.

ELENCO ALFABETICO VELIERI