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	Anno di costruzione: 1920 
	Categoria: nave da carico 
	Propulsione: nave a vapore 
	Tipo: Nave da carico generale 
	Quattro alberi 
	Scafo in acciaio 
	Ponti 2 
	 
	Cantiere AG Bremer Vulkan, Schiffsbau & Maschinenfabrik, Brema-Vegesack, Germania 
	Numero di cantiere: 589. 
	Impostata con il nome di 
	Crefeld. 
	Varata il 27 luglio 1920 con il nome di 
	Rapot 
	per la Roland - Linie Aktien Gesellchaft di Brema. 
	 
	Data di consegna: 3 ottobre 1920. 
	 
	Stazza 7891 tsl, 4951 tsn. 
	Portata lorda: 12.255 t 
	Granaglie: 17.924 metri cubi 
	Balle: 16055 metri cubi 
	Lunghezza ft 150,47 m. 
	Lunghezza pp 144,0 m. 
	
	Larghezza 18,45 
	m. 
	Immersione 19,93 m. 
	 
	Propulsione: 
	1 motrice a vapore a triplice espansione da 3 cilindri 815, 1320 & 2200 - 
	corsa 1400 mm.   Potenza 556 HP nominali. 
	Costr. AG Bremer Vulkan, Schiffsbau & Maschinenfabrik, 
	Brema-Vegesack, Germania. 
	Velocità 11,5 nodi 
	1 asse / 1 elica. 
	 
	Armatori: 
	 
	1920
	Varata il 27 luglio 
	per la Roland - Linie Aktien Gesellchaft di Brema. 
         Nome 
	Rapot. 
         Porto di armamento Brema. 
         Bandiera tedesca. 
	 
	1920 ceduta alla Van Nievelt, Goudriaan & Co's Stoomvaart-Maatschappij NV , 
         
	Rotterdam, Olanda. 
         Porto di armamento Rotterdam. 
         Nome 
	Aldebaran. 
         Bandiera olandese. 
	 
	1934 Dopo un periodo di fermo fu utilizzata per il trasporto di un circo in 
	Sud America con 
         il nome di 
	Sarrasani Transport N° 1. 
	 
	1940 Il 9 maggio la nave era ormeggiata con un carico di grano in rada a Vlessingen.
	 
         Ebbe ordine del governo olandese di recarsi a 
	Rotterdam. La mattina del 10 maggio 
         entrò nel canale Nieuwe Waterweg e cadde 
	nelle mani delle forze di occupazione.  
         A causa del blocco della via 
	navigabile non poteva più partire. Il 5 agosto fu 
         sequestrata dal governo Tedesco 
	ed il 19 agosto venne trasferita a Schiedam. 
         Ribattezzata con la sigla 
	RO 3, 
	venne utilizzata per l'operazione 
	"Seelöwe". 
	 
	1940 5 agosto
	Proprietario: Deutsches Reich, Amburgo, Germania. 
        
	Porto di armamento Amburgo, Germania. 
        
	Gestore: Deutsche Afrika Linie AG (J. Essberger), Amburgo, Germania. 
	         Bandiera tedesca. 
	 
	1941 10 aprile  
        
	Proprietario: Deutsches Reich - Kriegsdienststelle Hamburg,, Amburgo, Germania. 
        
	Porto di armamento Amburgo, Germania. 
        
	Gestore: Deutsche Afrika Linie AG (J. Essberger), Amburgo, Germania. 
         Ribattezzata con la sigla  
	H 9. 
	         Bandiera tedesca. 
	 
	1942 Il
	20 luglio la nave H 9 ad Amburgo, viene silurata dal sottomarino russo 
	SC 303 
         danneggiandola ma senza farla
	affondare. Venne 
	riparata in loco. 
	 
	1944 Il 30 agosto la nave 
	H 9 fu 
	ancora bombardata nel porto di Stettino ed in seguito 
         riparata ad Amburgo.  
	 
	1945 20 giugno la nave fu recuperata e riconsegnata all'Armatore Van Nievelt, 
         Goudriaan & Co's Stoomvaart-Maatschappij N.V., 
	Rotterdam, Olanda. 
         Riprese il nome di 
	Aldebaran. 
	         Bandiera olandese. 
	 
	1950 28 settembre fu ceduta alla 
	Società di Navigazione Fratelli Delfino, Genova, Italia. 
         Nome 
	Aldebaran D. 
	        
	Porto di armamento Genova. 
	         Bandiera italiana. 
	 
	1957 Armatore Delfino Compagnia di Navigazione a Responsabilità Limitata, 
	Genova. 
	         Nome 
	Aldebaran D. 
        
	Porto di armamento Genova. 
	         Bandiera italiana. 
	 
	1958 marzo Armatore Aldebaran Compagnia di Navigazione, Palermo. 
	        
	Porto di armamento Palermo. 
         Nome 
	Aldebaran D. 
	         Bandiera italiana. 
	 
	1960 Il 18 aprile Armatore Grimaldi Compagnia di Navigazione S. A., 
	Palermo. 
        
	Porto di armamento Palermo. 
         Nome 
	Aldebaran D. 
         Bandiera italiana. 
	 
	1961 fu ceduta per rottamazione all'Ansaldo Cantieri Navali, Genova-Sestri. 
	 
	1961 Il 15 marzo iniziò la demolizione presso la BiTiCi-Metalli 
	SPA di Genova-Multedo. 
	 
	Altre immagini della nave alle schede  N° 
	
	 515B, 
	N°
	
	
	633B, N° 
	634B.  |