ARCHIVIO EX VOTO DI CAMOGLI


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3.             CAMMILLIERI, NICOLAS  1858         

Un temporale sorprende il brigantino "Thomas Hughes"

acquarello su carta, cm 47,5x60 (inv. Costa n. 27) firmato: Nicolas Cammillieri 1858

Dati anagrafici conosciuti:

   TIPO:                 brigantino a palo
   CAPITANO:     Francesco De Gregori

Didascalia:

    "Bark Sardo Thomas Hughes, cap. Francesco Degregori:,. trovandosi il 9 giugno 1857 nella Lat. 40° 50’ N.E. Long.ne 48' 23' W. M. di Greenwich fu sorpreso da un temporale accompagnato da una dragonara; e per la grazia della Beata V.ne del Boschetto furono deliberati"

Note:

    Gio Bono Ferrari (L'epoca eroica della vela, Rapallo 1941, p. 710) tentò di dare una spiegazione tecnica della particolarità cromatica, e quindi di atmosfera, delle opere di Nicholas: "L'acquarellista, valendosi di inchiostro di china stemperato, disegnava completamente il quadro del bastimento sia in tempesta che in bonaccia a un solo colore nero. E poi, ben asciugato, lo illuminava con terra di Siena ottenendo effetti bellissimi".

    Tale indicazione può descrivere in modo pertinente questa raffigurazione del "Thomas Hughes" dove, grazie alla tonalità quasi monocroma della scena, questa assume particolare drammaticità e la forza di rievocazione del momento supera l'interesse per la definizione dell'imbarcazione.

    Proprio la resa di quest'ultima si distacca dal fare del Nicolas che firma opere quali alcune conservate nel Museo Navale di Pegli tanto da suggerire l'ipotesi (di cui ringrazio Pierangelo Campodonico) che si tratti di un omonimo o meglio di un imitatore attivo più tardi. In questo senso è chiarificante il confronto con il "Chebeck la Vierge du Carme" del 1810 del "primo" Nicolas (Pegli, Museo Navale).

    In basso a destra si riesce a leggere la filigrana della cartiera di produzione, "J. WHATMAN", data l'estrema trasparenza delle velature con cui è dato il colore.

    Dell'imbarcazione qui raffigurata si conserva un altra rappresentazione, sempre del Cammillieri, in collezione privata camogliese (cm 32x44): comandante lo stesso armatore, il cap. Gio Batta Ferrari, dato "U Caritin", secondo di bordo il fratello ventenne dell’armatore, il cap. Gio Bono Ferrari detto "Gianu".

    La nave era di ritorno dall'arcipelago greco, proveniente da Manfredonia con un carico di lane e doveva fare scalo in un porto della Sicilia per caricare casse di manna da portare a Marsiglia: purtroppo per l'imbarcazione il viaggio si concluse sulle rocce di Policastro.