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Miracolo a bordo del
brigantino "Annetta" per il figlio del capitano Razeto |
Dati anagrafici conosciuti:
TIPO: brigantino |
ANNO DI COSTRUZIONE: 1851 |
LUOGO DI COSTRUZIONE: Savona |
ARMATORE: Giacomo Razeto detto "u Pantalin" |
CAPITANO: Giacomo Razeto detto "u Pantalin" |
Didascalia:
"Bri.no Annetta - Cap.no Giacomo Razeto; - Grazia ricevuta da Emmanuele figlio del Cap.no; mentre è caduto di sopra l’Albero fino sul Ponte dei Calafatti li 13 aprile 1852" |
Note:
Come in un altro ex voto del
Boschetto (cfr. scheda 45, inv. Costa 2), protagonisti sono ancora dei
Razeto e ancora una volta troviamo padre e figlio a bordo della stessa
imbarcazione. Era infatti estremamente frequente che nell'equipaggio
fossero presenti più persone della stessa famiglia e anche che il
comandante della nave fosse un parente dell'armatore e partecipasse con
una quota alla proprietà. Forse proprio attirato da questa meno frequente occasione, Gavarrone si sofferma a descrivere con minuzia come sfondo il lato occidentale del porto di Genova con l'inconfondibile Lanterna; ambienta il brigantino "Annetta" tra gli altri ormeggiati in zona e, distraendosi dalla finalità della pittura di ex voto, rende percepibile solo ad una attenta osservazione l'incidente rievocato. Momento di ben più concitata e spaventosa atmosfera è invece quello in cui è raffigurato lo stesso brigantino "Annetta" durante una tempesta nell'ex voto conservato presso il Santuario della Madonna di Montallegro e forse attribuibile a Giovanni Canetta (cfr. E. Carta, U. Ricci, F. M. Schiaffino, Rapallo sacra minore. Ex voto marinari del Santuario di Nostra Signora di Montallegro, Genova 1980, tav.6). La presenza di un brigantino camogliese nel porto di Genova non era davvero inconsueta dal momento che Camogli è stata definita "la città dei mille bianchi velieri" non certo per la presenza di questi nel suo piccolo porticciolo, ma perché camogliesi ne erano gli armatori e gli equipaggi: quelle imbarcazioni in realtà facevano in gran parte capo a Genova con una presenza così massiccia da far dire a Gio Bono Ferrari che trasformavano il porto di quest'ultima in una succursale di quello camogliese. |
BIBLIOGRAFIA:
G.B.R. Figari, Capitan Giacomo Razeto, cavaliere della Legion d'Onore
(1811-1888), in "La Madonna del Boschetto", 1978
(4), pp.19-21; F. Simonetti in "La Preghiera del Marinaio", catalogo della mostra, Roma 1992, p. 685. |