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574 A. FELICE MANIN |
Epoca: anno 1957 | Fotografo: sconosciuto |
Origine: cortesia di Sergio Schiaffino, Rapallo |
autore: Marcello Bozzo NOTE: bozzo@agenziabozzo.it
Il leudo Felice Manin venne costruito a Genova nel 1891. Lunghezza dello scafo metri 22,60. Larghezza metri 5,60. Stazza 25 tonnellate. Superficie velica mq. 160. Venne acquistato da Paulin Ghio, conosciuto commerciante genovese di formaggi sardi soprannominato "Cumbinemmu". Con questo leudo viaggiò tra la Liguria e la Sardegna per molti anni trasportando formaggi ed altre derrate. Nell'inverno del 1931, una tempesta lo sorprese all'ormeggio davanti a Riva Trigoso. Cumbinemmu, che era a terra, si gettò in acqua per salvare il barco che, rotti gli ormeggi, finì arenato. Pur danneggiato, il Felice Manin si salvò, ma non così Cumbinemmu: ormai vecchio, la permanenza nell'acqua fredda gli causò una polmonite per la quale morì. Nel 1932 il leudo venne acquistato dai Fratelli Castagnola che lo ripararono e, nel 1935, vi montarono un motore ausiliario da 60 cavalli. Nel 1957 venne acquistato dalla Famiglia Schiaffino di Santa Margherita, da generazioni commercianti di vini che con i propri leudi trasportavano il pregiato prodotto dell'isola d'Elba in Liguria e da questi ultimi armatori venne ribattezzato Padre Carlo. La foto del 1957 ritrae il Padre Carlo tirato in secco sull'arenile di Santa Margherita con l'armatore in posa al timone durante i lavori di manutenzione prima di essere rimesso in mare. Il leudo rimase in servizio ed in possesso degli Schiaffino sino al 1975. In seguito venne tirato in secco sulla spiaggia di Riva Trigoso. Nel 1981 un appassionato di Milano, Luigi Cappellini, acquistò il leudo, ormai malandato, per restaurarlo. Dopo un perfetto restauro il 3 luglio 1982 riprendeva il mare con il vecchio nome di Felice Manin. Tra il 1982 ed il 1984 ha partecipato come barca d’epoca a varie manifestazioni dove si è guadagnato premi e riconoscimenti… ed un francobollo commemorativo in occasione del Salone Nautico di Genova del 1984. Successivamente affrontò l’Atlantico approdando San Salvador dopo 52 giorni, navigò nei Caraibi e nel 1986 era a New York per le celebrazioni del centenario della Statua della Libertà sfilando sul fiume Hudson insieme alla nave Vespucci in rappresentanza dell’Italia. Risalì poi il San Lorenzo fino a Chicago ma l’impresa fu durissima per l’approssimarsi dell’inverno, con venti gelidi e bufere di neve ed a Chicago la barca fu messa in disarmo. Nel 1999 l’autorità portuale di Chicago ne ordinò lo sgombero. Alla Spezia la notizia fece scalpore: la gente non voleva perdere un pezzo così caro della propria storia ed il sindaco stesso si fece promotore del comitato “Salviamo il Leudo Felice Manin - Classe 1891”, raccogliendo l’adesione di privati, di enti e della Marina Militare. Finalmente il 20 maggio 2000 il leudo, gravemente danneggiato, tornò in patria. Adesso è nell’Arsenale della Marina Militare alla Spezia in attesa di restauro, oggetto di studi e di tesi di laurea, nonché “banco di lavoro” per allievi maestri d’ascia e restauratori. Speriamo che il Felice Manin possa essere salvato e riprendere il mare: leudi rivani di quell’età ne sono rimasti solo quattro a testimoniare la vita e il lavoro dei nostri avi. Per una foto recente del Felice Manin vedasi la scheda 575A. Per un'altra foto recente del Felice Manin e la genesi storica dei leudi vedasi la scheda 155A. Altre note tecniche e storiche del leudo alle schede 011A, 155A, 373A, 926A. Per altre notizie ed immagini dei leudi vedansi le schede 147A, 150A, 235A, 236A, 575A, 576A, 613A, 849A, 927A, 934A, 960A, 961A, 962A, 963A, 964A. |